In un contesto lavorativo sempre più articolato, benefit e bonus aziendali rivestono un ruolo cruciale. Non sono soltanto strumenti efficaci per attirare e trattenere i talenti, con impatti positivi sulla produttività e la crescita aziendale, ma si rivelano essenziali anche per promuovere il benessere e la soddisfazione dell'intera organizzazione d'impresa. Ecco un breve vademecum dove trovare definizioni, esempi e dettagli sulla normativa e la tassazione italiana relativa al welfare aziendale.
Con le parole “benefit” e “bonus” si fa riferimento a tutte le integrazioni alla retribuzione offerte dall’azienda ai suoi lavoratori. Anno dopo anno, la varietà dei benefit aziendali continua a espandersi, in risposta ai cambiamenti negli stili di vita delle persone e alle mutevoli esigenze sia personali che professionali, coinvolgendo anche la famiglia del lavoratore. Oggi un piano di welfare aziendale potrebbe abbracciare almeno una o più delle seguenti voci:
La lista non si esaurisce qui, come è comprensibile: a seconda dei settori e della natura dell'azienda, le strategie di HR possono offrire ai lavoratori una vasta gamma di ulteriori bonus, sconti e convenzioni speciali.
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Ci sono molti buoni motivi per cui ogni impresa dovrebbe impostare un sistema di welfare aziendale ben ragionato ed efficiente. I vantaggi, in questo caso, si intrecciano, coinvolgendo tutte le parti in gioco. Quelli che a prima vista possono sembrare solo benefit per i lavoratori, con il passare del tempo diventano uno strumento grazie al quale l’azienda riesce a crescere e prosperare. Ecco qualche esempio pratico dei potenziali benefici.
La massima produttività e la riduzione delle assenze sono obiettivi cruciali per costruire un buon ambiente lavorativo. Perché i collaboratori esprimano il massimo delle proprie capacità, è essenziale garantire che si possano concentrare sul lavoro senza essere troppo influenzati dagli imprevisti o dai problemi personali che inevitabilmente si presentano nel quotidiano. La vita privata, con le questioni di salute e gli obblighi familiari, incide facilmente sul benessere professionale. L'introduzione di un buon pacchetto di benefit consente all'azienda di mitigare almeno in parte questa variabile, e ai lavoratori di vivere appieno l'ambiente professionale.
La ricerca e la selezione del personale rimane un processo complesso e sfidante, soprattutto in settori chiave. Per attirare i candidati ideali, i responsabili delle risorse umane possono rendere più attrattivo l’annuncio di lavoro menzionando il pacchetto di benefit aziendali. Questa strategia non solo accelera il processo di selezione, ma garantisce anche un accesso privilegiato ai candidati più qualificati e desiderabili.
È importante sottolineare che le iniziative di welfare e i benefit possono offrire anche vantaggi fiscali, sia per l’azienda che per il lavoratore. Tuttavia, è essenziale distinguere le due principali tipologie: i fringe benefit e i flexible benefit. I primi rappresentano compensi in natura aggiuntivi, come l'auto aziendale o il PC, e beneficiano di esenzioni fiscali entro le soglie di legge. Al contrario, i flexible benefit non presentano un limite massimo di esenzione da tasse e contributi previdenziali. Questa categoria include asili nido, corsi formativi o abbonamenti.
La normativa attuale sulla tassazione del welfare aziendale è delineata nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). In vigore dal 1986, il TUIR è stato soggetto a modifiche significative, soprattutto con la legge di stabilità del 2016 che ha introdotto l'erogazione elettronica dei benefit aziendali e la possibilità di convertire i premi di risultato in forme di welfare.
La disposizione chiave è contenuta nell'articolo 51 del TUIR, che stabilisce beni e servizi deducibili per l'impresa ed esenti da tassazione per il lavoratore, poiché non concorrono alla formazione del reddito. L'articolo 100, invece, delinea gli ambiti di intervento del welfare aziendale in busta paga, comprendenti educazione, istruzione, assistenza sanitaria o sociale, ricreazione e culto.
Gli imprenditori che dimostrano un impegno costante verso il benessere del loro staff aumentano le probabilità di instaurare rapporti lavorativi robusti e di lunga durata. Offrire, ad esempio, corsi di formazione gratuiti, accresce non solo il coinvolgimento del personale, ma anche il desiderio di rimanere fedeli all'azienda nel lungo termine. I benefit, ad oggi, costituiscono uno dei modi più diretti ed efficaci per fidelizzare i talenti migliori, trattenendoli in azienda. Assicurare un assortimento diversificato e sagace di benefit contribuirà senza dubbio a far sentire i lavoratori apprezzati e stimolati.
Premesso che le esigenze possono variare da persona a persona, gli studi più autorevoli evidenziano che oltre allo stipendio, i lavoratori apprezzano i benefit perché contribuiscono alla loro soddisfazione lavorativa, specie in presenza delle dinamiche attuali, introdotte dalla pandemia e dalla “grande incertezza” geopolitica presente. Ecco, dunque, un elenco tematico in quattro punti dei benefit più richiesti:
In conclusione, i benefit aziendali hanno assunto un ruolo sempre più centrale nella valutazione di un'offerta di lavoro. Oltre al salario, i lavoratori cercano aziende che offrono un pacchetto di benefit completo, inclusi quelli incentrati sulla flessibilità, il benessere e lo sviluppo personale e professionale. Occorre segnalare che i benefit sono di particolare rilevanza per i lavoratori con un livello di istruzione elevato e per la generazione dei millennial. Sì, la qualità dei benefit offerti accanto alla retribuzione, rappresenta un fattore determinante nella scelta del lavoro per i giovani adulti di oggi. In tal senso, la scelta accurata e attenta dei benefit può essere determinante per attirare e trattenere i migliori talenti sul mercato del lavoro.
Laddove i responsabili HR percepiscono di non avere un quadro complessivo sufficiente a orientarsi e formulare al meglio soluzioni profilate, è bene farsi accompagnare in questa task da consulenti specializzati come Manpower, in grado di supportare le strategie attraverso consolidati processi non soltanto di talent attraction ed employer branding, ma anche nello studio e nella definizione di piani di welfare.