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Tra algoritmi e umanità: l'intelligenza artificiale e il valore insostituibile delle persone

Scritto da ManpowerGroup | 05 August 2024

Poche settimane fa centinaia di persone hanno preso parte a The Exchange, l’annual conference di Manpowergroup Italia. Insieme per ragionare di capitale umano e capitale tecnologico e di quelle sfide che abbracciano le organizzazioni di oggi e del domani. Da oggi ripercorri l’evento ascoltando le testimonianze dei tanti top speaker nelle interviste a bordocampo.

Persone, comunità, sostenibilità, tecnologia. Il futuro del lavoro è fatto di tutti questi elementi messi assieme. Ma per disegnarlo al meglio servono competenze evolute, visione strategica, condivisione sistemica, innovazione diffusa, tanta consapevolezza e inevitabile coraggio. Ma soprattutto serve mettersi in ascolto. Delle persone, dei clienti, del mercato. E poi? Come sarà il lavoro tra dieci anni alla luce dell’impatto dell’intelligenza artificiale? In che modo l’AI ridisegnerà profili e spazi di lavoro, declinando un nuovo modo di partecipare, condividere, lavorare insieme? E quale sarà l’identikit delle organizzazioni di successo? Di tutto questo ne abbiamo parlato alla prima edizione di The Exchange, la nostra annual conference (qui una sintesi della giornata). Si tratta di un progetto di co-creazione per disegnare l’organizzazione del futuro nel tempo segnato dall’intelligenza artificiale. Insieme abbiamo stilato un manifesto in 5 azioni e 15 challenge per comprendere gli impatti dell’AI nel mondo del lavoro, partendo dalla cosa più preziosa: le persone. E poi abbiamo ascoltato le opinioni di esperti, accademici, manager, imprenditori e startupper, visionari.

Dopo il terzo episodio, in cui abbiamo discusso dell'adattamento alle trasformazioni in corso nel mondo del lavoro, attraverso una formazione adeguata, con Walter Rizzetto, Anna Gionfriddo e Marcello Cattani, siamo giunti al quarto e ultimo appuntamento del nostro percorso in The Exchange. In questa tappa finale, ci concentreremo sull'Etica dell'Intelligenza Artificiale, esplorando le implicazioni economiche, sociali e culturali dello sviluppo dei sistemi di AI. Inoltre, approfondiremo il concetto di quello che ManpowerGroup ha definito “huManpower”, ovvero il ruolo e il valore della persona al cospetto di questa tecnologia.

L'IMPORTANZA DELL'ETICA NELL'ERA DELL'AI SECONDO LUCIANO FLORIDI E DANIELA CAPUTO

Il primo punto del Manifesto, elaborato durante The Exchange, esprime una visione chiara dell’azienda del futuro che – con l’avanzare dell’AI - dovrà essere sempre più “etica e responsabile”. Su questo tema e sull’importanza della persona durante questo progresso tecnologico, si sviluppano i pensieri e le osservazioni di Luciano Floridi, professore e Direttore del Digital Ethics Center all’Università di Yale e professore di Sociologia della Cultura e della Comunicazione all’Università di Bologna, e Daniela Caputo, direttrice Sales, Marketing & Innovation di ManpowerGroup Italia.

L'etica si occupa di ogni forma di comportamento umano, sia esso politico, giuridico o morale. Tuttavia, l'Intelligenza Artificiale, nonostante le sue immense potenzialità, non è un'entità pensante. Questo ci porta pertanto a una domanda inevitabile: «Può l'AI essere etica?».

Qui entra in gioco il ruolo dell'essere umano. Oltre ad avere la responsabilità e il potere di stabilire normative governative, chi utilizza l'AI deve fornire gli input corretti e impiegare questa risorsa innovativa e tecnologica per scopi che rispettino il benessere degli individui. È fondamentale evitare usi che possano discriminare o causare problemi alla vita delle persone e delle aziende.

Essere responsabili nell'uso dell'AI è un dovere che ci spetta, in quanto esseri dotati di intelletto. Da qui deriva di conseguenza l'importanza dello huManpower: la persona deve essere al centro, con la tecnologia che le ruota intorno come risorsa e supporto, grazie alla sua capacità di elaborare enormi quantità di dati.

AI ETICA O NON ETICA? QUESTO È IL DILEMMA: L’INTERVENTO DI LUCIANO FLORIDI

L’Intelligenza Artificiale è uno sviluppo tecnologico che sta cambiando modalità di lavoro e di vita ma, come ha sottolineato Luciano Floridi, «è un’innovazione che va di pari passo con l’integrazione, perché quando ho un po’ di AI nella mia azienda devo iniziare a ripensare ai processi produttivi, quindi a lavori, ruoli, istituzioni e costruzioni dell’intero procedimento».

Una volta che abbiamo cominciato a utilizzare l’AI, però, è necessario porre l’attenzione su due step fondamentali. Il primo prevede la comprensione di questa nuova risorsa e la seconda, invece, concerne la gestione della stessa, perché «Capirla vuol dire capire la tecnologia e di cosa stiamo trattando. Gestirla vuol dire avere un rapporto aperto nei confronti del mondo del lavoro».

Il Direttore del Digital Ethics Center all’Università di Yale ha sottolineato l'importanza della "gestione", riferendosi all'uso dell'AI che può avere sia effetti positivi che negativi. Secondo Floridi, l'Intelligenza Artificiale deve essere utilizzata in modo trasparente e responsabile, perché non mancano alcune criticità. Potenzialmente, l'AI può dar luogo a discriminazioni e danneggiare la salute mentale delle persone. Inoltre, può essere sfruttata per compiere reati, come furti e truffe.

Chi utilizza l'AI ha l'obiettivo di scoprire, comprendere e mitigare i rischi, sfruttando al contempo i vantaggi offerti dall'Intelligenza Artificiale. Floridi evidenzia che, nonostante l'AI possa offrire molte soluzioni, essa manca di consapevolezza, una qualità esclusiva degli esseri umani. A differenza delle macchine, infatti, non ci limitiamo alla semplice elaborazione dei dati; siamo anche in grado di ragionare e contestualizzare le informazioni.

LA FORZA DELLO HUMANPOWER: LE PAROLE DI DANIELA CAPUTO

Daniela Caputo si è concentrata sul ruolo della persona, posta sempre al centro, così come è già avvenuto durante tutte le trasformazioni avvenute in questi decenni, ad esempio proprio nel mercato del lavoro, in cui sono cambiate le tendenze e i driver di competitività. Lo huManpower caratterizza e collega i temi chiave di The Exchange – ovvero l’intergenerazionalità, l’AI e la sostenibilità.

Quando emerge un'innovazione tecnologica significativa, è naturale che i processi e i contesti operativi cambino. Tuttavia, anche con la rivoluzione digitale, il pilastro fondamentale è sempre rimasto l'essere umano e così sarà anche con l'Intelligenza Artificiale. «Investire sulle competenze, sul valore e sul talento è l’unica strada che ci porterà ad avere un futuro del lavoro sempre più sostenibile», secondo la Sales, Marketing e Innovation Director di ManpowerGroup Italia. Le aziende del presente e del futuro, impegnate nella formazione e nello sviluppo del talento, dovranno perciò assumersi la responsabilità di questo dovere e riporre fiducia nelle persone.

L'innovazione, come avviene con ogni novità, suscita visioni positive e ottimistiche per il futuro, ma anche timori e paure. Questo è il caso descritto da Daniela Caputo, che ci ha fornito un paragone tra diverse percezioni da parte di manager e di lavoratori.

I leader, infatti, considerano l'AI un alleato prezioso (il 72%) su cui basare il futuro dell'azienda, mentre i lavoratori sono più cauti, con un sentiment positivo che si attesta al 51%, una percentuale che cala leggermente tra le donne. «Questo vuol dire c’è un’apertura, ma dobbiamo comprendere maggiormente come sfruttare al meglio l’AI ed è questo il nostro compito oggi, far capire perché abbracciare l’AI e come farlo nella maniera più etica». Lo slogan di The Exchange ricalca proprio questa visione, “disegniamo insieme il futuro del mondo del lavoro».

BENEFICI E RISCHI PER IL FUTURO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Nell’ultima dichiarazione di Daniela Caputo è tornata la parola “etica”, che abbiamo trattato in precedenza anche con Luciano Floridi.

Eticità, ma non solo. Anche sostenibilità. Questi sono solo alcuni dei temi fondamentali emersi durante l'intera giornata di The Exchange, arricchita dalle riflessioni dei nostri ospiti e speaker.

Occorre investire sul ruolo della persona e dell’essere umano in quanto perno su cui costruire le Industry del futuro, valorizzando il talento, le conoscenze e le competenze. Infine, utilizzare l’AI secondo norme di comportamento precise, promuovendo i benefici e limitando i rischi. È fondamentale, come abbiamo visto, comprendere e gestire l'Intelligenza Artificiale nel modo migliore, ripensando ai processi produttivi alla luce dei continui sviluppi tecnologici.

Qual è la tua opinione? L’AI e l’essere umano riusciranno a collaborare per un bene comune? Ti preoccupano i rischi che potrebbero derivare da un uso improprio dell’intelligenza Artificiale oppure ti fidi della sua eticità? Facci sapere il tuo parere sui social con #TheExchange e resta connesso. Continueremo a disegnare insieme il futuro del lavor