Un servizio di navetta aziendale per aiutare i dipendenti a spostarsi in sicurezza. Busrapido, startup nata a Roma nel 2016 dall’idea di due studenti Roberto Ricci e Gabriele Saija, è stata capace di reinventarsi al tempo del coronavirus. “Ci siamo sempre occupati – spiega Ricci, 28 anni, ceo dell’azienda – di gestire lo spostamento di gruppi di persone. Lavorando con turisti, associazioni sportive e religiose. Il lockdown prima e le restrizioni sulla mobilità poi, per noi hanno significato uno stop totale dell’attività”.
Da bravi innovatori però i ragazzi di Busrapido, che oggi conta in Italia una rete di oltre 350 aziende partner per il noleggio di autobus, non si sono arresi e hanno trovato il modo di non bloccare completamente il servizio. “Nel team siamo in cinque e da subito ci siamo chiesti cosa potevamo fare. Non solo per continuare a lavorare ma anche per sostenere le comunità in crisi in questo periodo complicato. La risposta è stata ampliare l’offerta di soluzioni per le aziende in ripartenza”, aggiunge.
Così è nato un progetto innovativo per la mobilità dei dipendenti. L’idea è che gli operai e gli impiegati vengano trasportati direttamente da casa propria in fabbrica o in ufficio. Non si tratta quindi di un servizio per l’ultimo miglio ma di un trasporto personalizzato per le singole realtà. “Il sistema – sottolinea Ricci – è semplice. Incrociamo gli indirizzi forniti dai dipendenti, di cui non abbiamo le generalità nel rispetto della privacy, per calcolare tramite algoritmo il percorso più rapido”. I lavoratori possono prenotare il biglietto attraverso un’applicazione ad hoc e monitorare le corse programmate dallo smartphone.
Fondamentale però al tempo del coronavirus garantire la sicurezza di chi viaggia, ecco perché la startup sanifica i veicoli a ogni viaggio e monitora con precisione la salute dei lavoratori. Prima di salire a bordo ai dipendenti viene misurata la temperatura e vengono forniti loro guanti, mascherina e gel igienizzante. Inoltre Burapido gestisce la distanza tra i passeggeri, tiene conto delle presenze ed è in grado di fornire un report che potrebbe tornare utile all’azienda in caso di contagi tra lavoratori. Un modo veloce per verificare i contatti intercorsi tra i dipendenti.
“Tramite il partner Zeelo il servizio è già attivo in Regno Unito dove lavoriamo con aziende del calibro di Amazon, Colgate, Avara Foods e Hermes. In Italia siamo stati contattati da diverse realtà medio grandi e nei prossimi mesi avvieremo il servizio”, conclude Ricci.