Un dibattito delle idee per dare uno sguardo all’ingarbugliato mercato del lavoro dei prossimi mesi. Anna Gionfriddo, Manpower Brand Leader Director è intervenuta in apertura spiegando quanto sia fondamentale oggi fare chiarezza su un tema complesso come quello degli incentivi alle assunzioni. “Quest’ora insieme – ha detto – è pensata per aiutare a tradurre in una cassetta degli attrezzi tutte le tematiche relative alle misure economiche di incentivo alle assunzioni dei lavoratori. Un’opportunità per cercare di trovare degli spunti utili a sostenere l’occupazione dei lavoratori”. Gionfriddo ha anche ricordato l’importanza di guardare alla qualità delle azioni da mettere in campo con attenzione quindi alla qualità del lavoro e non solo alla sua quantità.
Un appello condiviso da Giampiero Castano, già consulente del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), che ha detto: “È fondamentale creare lavoro che serve. Vero, la cig tutela il lavoratore oggi, ma pensiamo a creare opportunità di lavoro di qualità. Dal fronte di chi il lavoro lo offre così come dal fronte di chi il lavoro lo riceve”.
La voce degli esperti
Si è poi scesi nel tecnico grazie all’intervento dell’avvocato Federica Paternò che ha ricordato gli strumenti oggi a disposizione delle aziende e la loro ratio. “Gli incentivi – sottolinea – hanno la funzione di direzionare la domanda di lavoro verso quelle categorie che tendono ad essere marginalizzate come le donne e i giovani”. Per l’avvocato il Fondo nuove competenze è forse lo strumento più innovativo in questo 2020. Semplificando si tratta di un fondo da 730 milioni di euro che consente alle aziende la riduzione dell’orario di lavoro finalizzata ad appositi percorsi di sviluppo delle competenze del lavoratore. Per accedere occorre però fare domanda e, come spiegato da Claudia Cassan, Talent Solutions Director ManpowerGroup, le aziende vanno accompagnate nel percorso. “In ManpowerGroup – ha ribadito Cassan- lavoriamo proprio su questo aspetto: dalla rilevazione del fabbisogno alla presentazione di istanza di finanziamento al fondo fino all’erogazione delle attività formative”.
Certo la misura non è perfetta. “Un vulnus importante – aggiunge Paternò – è che non è possibile utilizzare le ore di formazione del Fondo nuove competenze per fare formazione ai lavoratori in cassa integrazione. Un’occasione persa per coordinare la politica passiva, il mantenimento del lavoro, con quella attiva ovvero la trasformazione del lavoro”. Roberto Corno, consulente del lavoro, ha invece posto l’accento sugli incentivi all’assunzione che sono circa 38 in Italia. “Si rivolgono a categorie diverse ma hanno una struttura simile: incidono tutti sugli oneri sociali, i cosiddetti contributi e in qualche caso consentono anche una riduzione della retribuzione. Tra i più conosciuti troviamo l’apprendistato per agevolare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Una forma più recente è invece l’agevolazione under35 che comporta uno sgravio contributivo di 3mila euro per tre anni. Parliamo di una misura in scadenza al 2020 ma la soluzione dovrebbe essere rinnovata nel 2021 con un ampliamento. Lo sgravio potrebbe salire a 6mila euro”. Diventando estremamente interessante per i datori.
La testimonianza delle aziende
Per restare agganciati all’attualità il webinar è stato arricchito delle testimonianze di due aziende Sirti, specializzata in grandi reti di telecomunicazione, e Kohler Lombardini che produce motori di alta ingegneria. Clemente Perrone, chief Hr officer di Sirti, ha spiegato come il Fondo Nuove competenze rappresenti un’occasione di rilancio per un’azienda. “Come Sirti abbiamo fatto application. Mi piace sottolineare come il Fondo vada ad integrare altri strumenti come il nostro piano sociale, sottoscritto con i sindacati, per l’esubero di 800 persone in tre anni. L’anno scorso abbiamo parlato di esodo incentivato e abbiamo introdotto contratti di solidarietà. Oggi parliamo anche di riconversione del personale grazie alla formazione”. Emanuele Iori, responsabile del personale in Kohler Lombardini, ha invece deciso di assumere giovani e lavoratori qualificati per ‘svecchiare’ l’azienda. “Facciamo motori e ci stiamo trasformando in un’azienda agile che necessita di competenze diverse. Ci servono persone che interagiscono con macchine evolute, di industria 4.0”. Complesso quindi lavorare con persone di età avanzata. “Per questo abbiamo avviato due binari per assumere: l’apprendistato da una parte e i contratti in somministrazione dall’altra per testare i dipendenti. Il mix che abbiamo cercato di creare ha dato ottimo risultati: abbiamo oltre 60 lavoratori somministrati assunti a tempo indeterminato e tutti con competenze elevate”, conclude.