Persone più coinvolte e “umanizzate”, leader meno autoritari ma sempre più empatici e soprattutto competenti, per stringere tutti insieme “patti” aziendali veri e propri e puntare allo sviluppo. È arrivata da poco ma ha già le idee chiarissime sulle linee da seguire Marilena Ferri, che in ManpowerGroup Italia ha la carica di People & Culture and Legal Director. Proveniente da Autogrill, dove ha ricoperto vari ruoli nell’ambito delle risorse umane con responsabilità via via crescenti, Ferri sorridendo si autodefinisce un “artigiano delle HR” ed è rimasta subito colpita dall’impatto con la nuova realtà in cui ha fatto ingresso. “ManpowerGroup è un’azienda con valori molto forti e dove l’attenzione all’etica è elevata: è chiaro che le Persone rappresentano l’attività core e questo non è certo una sorpresa, ma mi hanno impressionato molto la spinta verso l’innovazione che ho notato immediatamente e anche la volontà di investire in modo significativo, cosa che dà una dimensione di concretezza ai valori stessi”, spiega.
Sono tre, secondo la manager, i principali fronti su cui dovrà lavorare. Il primo è quello della cosiddetta “humanization”, vale a dire la tendenza a rendere le persone sempre più uniche e vicine ad un’azienda: lo smart working, che inevitabilmente consente di vedere, se non quasi di entrare in senso fisico, nelle case dei collaboratori, accentua ed accelera questo fenomeno. Ai vertici, però, è necessario anche un atteggiamento diverso da parte delle nuove generazioni di manager, che dovranno abbandonare certe tendenze di “comando e controllo” puro per trovare forme di leadership fondate sulla competenza, l’ascolto e la comunicazione (ne aveva parlato anche l’ad di ManpowerGroup Italia Riccardo Barberis in questo video). Il secondo aspetto è quello dell’upskilling e del reskilling delle persone: il concetto fondamentale, secondo la Ferri, è dare maggiore responsabilità ai singoli, invitandoli non ad aspettare il cambiamento ma ad assumere un atteggiamento proattivo nei suoi confronti, favorendolo. L’attitudine digitale, in questo contesto, è naturalmente un elemento da tenere in grande considerazione. Il terzo è quello dell’analisi dei dati: in un’epoca di big data, sempre più grandi e sofisticati, la capacità di “leggere” i numeri in modo selettivo ed intelligente prima di procedere a scelte strategiche può fare la differenza.
Il campo d’azione della Ferri sarà piuttosto particolare: ManpowerGroup è un’azienda formata al 75% da donne, in maggioranza anche nel board, e che lavora su progetti complessi e articolati, alcuni avviati a livello globale e da adattare alla realtà italiana, altri sviluppati internamente. Gli obiettivi a lungo termine sono ben delineati. “Sarò soddisfatta se le persone valuteranno ed apprezzeranno la vicinanza della funzione People & Culture a loro e ai loro bisogni, se saremo bravi nel trasmettere ai dipendenti i nostri valori e a farli sentire propri, se come manager lavoreremo in modo aperto e collaborativo, cosa di cui sono certa”, aggiunge la Ferri. Il progetto N-Power lanciato alla fine dell’ultimo quarter nasce proprio da questa visione: il nuovo patto che ManpowerGroup ha elaborato per il Lavoro Agile corrisponde di fatto ad un nuovo paradigma organizzativo, con una nuova visione del mondo del lavoro e della cultura aziendale. Sarà compito di Marilena Ferri attivarlo, appena ci saranno le condizioni, alimentando le connessioni collaborative e valorizzando il senso di responsabilità di tutti, con un focus sulla leadership aziendale, allo scopo di mantenere alti l’engagement, la motivazione, il senso di identità, appartenenza e l’adesione ai valori aziendali.
Una strada su cui ManpowerGroup lavora da tempo, con programmi di leadership e di coaching che negli ultimi due anni hanno coinvolto oltre 500 persone, tra cui 200 tra individual coaching, percorsi sullo sviluppo di competenze coaching e percorsi di certificazione per manager coach. Per proseguire su questo cammino è necessario non commettere errori, conclude la People & Culture and Legal Director Marilena Ferri: “Credo che in ruoli come il mio la cosa assolutamente da evitare sia essere troppo egotici ed autoriferiti. La priorità è guardare gli altri e non se stessi, essere equi ma senza necessariamente trattare tutti nello stesso modo. Vicinanza ed empatia sono le parole chiave per operare in modo efficace e produttivo”.