“Può sembrare paradossale, ma siamo in un grande momento di rinascita. Abbiamo l’occasione di lavorare per una profonda trasformazione dei nostri mindset. Basta partire da chi siamo veramente”. Ne è convinta Francesca Parviero, Digital Learning Experience Designer, speaker e autrice con un passato da HR manager, nonché la prima a portare in Italia il metodo americano “Design Your Life”, che applica il processo di lavoro tipico del design alla progettazione della propria vita, per renderla gratificante e coerente con i propri valori e obiettivi e riempirla di significato. “La pandemia è una grande opportunità di ripensamento collettivo proprio perché ha messo in luce, ancora più di prima, che le aziende sono fatte dalle persone – afferma Parviero –. E le persone portano il proprio contributo, quando sanno chi sono e verso che orizzonte muoversi”.
I primi sperimentatori del metodo Designing Your Life sono stati i numerosi studenti dell’Università di Stanford che negli ultimi anni hanno potuto scegliere di affrontarlo tra le materie facoltative. Il merito è di due ingegneri e manager, Bill Burnett e Dave Evans, che dopo brillanti carriere in Silicon Valley – il primo ha diretto lo sviluppo del Power Book in Apple, il secondo è stato tra i fondatori di Electronic Arts – hanno messo a punto il metodo per aiutare i ragazzi ad applicare i principi dell’innovazione del design thinking alla progettazione della propria vita.
Il successo è stato tale che ne sono nati prima un workshop aperto a tutti e poi un libro, “Designing Your Life”, che è stato bestseller del New York Times nel 2016. Da allora, si sono intensificati i seminari e i percorsi per diventare coach certificati di questa metodologia, e nel 2020 è uscito un secondo volume, intitolato “Designing Your Work Life”. In Italia il primo libro è arrivato nel 2019 grazie a Bur e a Francesca Parviero, che dopo aver frequentato il workshop “Designing Your Life, Women Edition” a New York si è convinta della necessità di tradurlo in italiano (e ne ha scritto la prefazione).
“Stavo tornando da un viaggio meraviglioso in Silicon Valley, dov’ero stata con gli studenti del NECST Lab del Politecnico di Milano, che avevano presentato i loro progetti di dottorato in ingegneria informatica e biomedica – racconta Parviero –. Mi sono trovata seduta in aereo vicina a una manager, che ha iniziato a raccontarmi di un libro che parlava di una metodologia elaborata al D-Lab di Stanford. Ho sentito una lampadina accendersi. Dopo aver letto il libro, ho iniziato a fare ricerche e sono volata a New York per frequentare il workshop. Avevo trovato il contesto giusto per tirare le fila e dare forma a diversi progetti che avevo in mente e non avevo ancora imparato a riconoscere”. Design Your Life significa impiegare i principi del design thinking per la costruzione di una vita piena e appagante. A che punto sono? Chi voglio diventare? Quali sono i condizionamenti che mi frenano? Come posso trovare il coraggio di lasciare un lavoro a cui non mi sento più allineato e riorientare il mio progetto di vita personale e professionale? Invitando a provare e a sperimentare, questo metodo aiuta giovani, adulti, professionisti a trovare una risposta, liberandosi di tutte quelle convinzioni auto-limitanti che spesso fanno perdere la rotta e bloccano. “Design Your Life è uno strumento per imparare a rileggere le situazioni da nuovi punti di vista e per rendere la felicità il vero perno di un percorso personale e professionale – spiega ancora Parviero –. Invece di continuare a dare all’azienda la colpa della propria insoddisfazione, per esempio, si può provare a capire a tutto tondo quali sono i bisogni di ciascuno rispetto a tutte le dimensioni della sua vita, per migliorare le cose che non vanno anche sui fronti della salute, dell’amore, del tempo libero. E man mano si progettano percorsi, che il metodo chiama “Odissee”, per riuscire a vedere possibilità che di solito non siamo abituati a vedere”.
Di base, l’idea è quella di provare a ribaltare la prospettiva: laddove per esempio le persone si aspettano che l’azienda faccia al posto loro, il metodo Design Your Life spinge ogni singola persona a pensare cosa può fare per trasformare la propria situazione. Per farlo però, deve sviluppare alcune consapevolezze fondamentali, quelle che nel libro sono riassunte come “chi sei, dove vuoi andare, cosa ti serve per arrivarci. Ed è una trasformazione che interessa da vicino le aziende, se hanno il coraggio di intraprendere strade nuove e sperimentare un approccio sistemico” commenta Francesca Parviero. In questo processo, osserva Parviero, che si interessa da anni di innovazione, il digitale gioca un ruolo dirimente, e diventa ancora più rilevante alla luce di quanto vissuto durante il 2020. “Della human centricity si parla da tanti anni, ma non si metteva in pratica – continua –. Il digitale di fatto l’ha resa possibile: tutti possono portare un contributo e in questo modo vengono appiattite gerarchie che a lungo hanno condizionato in negativo tante organizzazioni”. Da qui la decisione di Parviero di diventare digital advisor per portare la cultura digitale dentro le imprese: “Sta crescendo la disponibilità all’ascolto, e il digitale svela sempre di più che le aziende sono fatte di persone. Al contrario degli anni Settanta, quando le organizzazioni erano sostanzialmente come ‘black box’ dentro le quali era impossibile vedere alcunché, oggi sono tutte scatole trasparenti: cerchiamo contatto e fiducia in un’azienda, e questo sta favorendo anche un cambiamento di mindset, che valorizza il contributo di tutti”.
Proprio sul fronte del Design Your Life, Francesca Parviero ha lanciato il suo nuovo progetto, WE for ME, un percorso di empowerment e apprendimento intensivo incentrato sul personal branding e dedicato a professioniste di diversi settori. Sono 30 le imprenditrici, manager, executive, creative, consulenti che hanno partecipato alla prima edizione. Il 19 aprile partirà la seconda. “Il personal branding è una dimensione chiave del life design e può diventare una leva di empowerment potentissima per le donne – scrive l’ideatrice –. WE for ME è un progetto corale, dove la dimensione di learning community è determinante: è così che la radical collaboration del design thinking incontra lo sviluppo del capitale umano”. Per Parviero l’attivismo parte da qui, dal cambiamento culturale che ribalta dinamiche che impediscono alle donne di emergere. In questo i social network sono essenziali e Parviero, che è diventata nel 2012 la prima Linkedin Emea Talent Solutions Partner italiana, lo sa bene: “Negli ultimi anni siamo stati subissati dalla narrazione di megalomani e mitomani che hanno occupato i palchi digitali, condizionando la percezione dei social come se fossero arene intrise di vanità e storie scritte apposta per essere condivise, senza una profondità, senza una verifica dei fatti. È arrivato il momento di riprenderci il nostro spazio narrativo anche per avere impatto sulla società. Consapevoli di noi, partendo da chi siamo veramente e dalla nostra bussola di competenze e di valori”.