Il Gruppo Casillo è nato nel 1958 partendo dalla attività molitoria, ovvero la trasformazione di grano duro e tenero in semola e farina.
Negli ultimi 10 anni, tuttavia, come spiega Gabriella Galantino, responsabile HR del Gruppo Casillo, l’industria molitoria “è cambiata radicalmente, con nuovi macchinari, logiche diverse e una fortissima automazione. Nel passato gli addetti esperti di arte molitoria valutavano l’umidità del grano o della farina semplicemente infilando la mano nei sacchi. Sacchi che poi si caricavano sulle spalle per spostarli. Oggi, invece, l’attività principale all’interno di un molino è quella di controllo dei macchinari. C’è stata, quindi, una grande evoluzione dell’organizzazione aziendale e delle professionalità richieste”.
Peraltro, alla attività di molino se ne sono affiancate molte altre, tanto che ai 400 dipendenti di Il Gruppo Casillo (1,5 miliardi di euro di ricavi all’anno) “al momento vengono applicati ben cinque diversi contratti collettivi nazionali. Ci occupiamo anche di stoccaggio, di retail con la azienda commerciale Molino Casillo, di trading di commodities agricole, comprando e vendendo navi di grano tenero e duro, mais, orzo, ecc…).
“Abbiamo anche una società di Real Estate, e una azienda che lavora nelle energie rinnovabili. Insomma”, prosegue Galantino, “mi confronto con profili molto differenti, dall’analista finanziario al conduttore di un molino, fino ai commerciali, esperti di marketing, di acquisti, analisti di laboratorio, ingegneri, tecnici”.
C’è, quindi, una fase di selezione delle nuove risorse gestita centralmente dalle HR, e che è trasversale a tutte le attività del gruppo Casillo, “nella quale si valutano le caratteristiche soft dei profili che cerchiamo, come la flessibilità, l’attitudine al cambiamento, esperienze trasversali fatte in passato. Poi, invece, la parte più tecnica e verticale segue indicazioni molto diverse tra di loro, e che cambiano di volta in volta in base alle esigenze. In genere”, aggiunge Galantino, “inseriamo nel gruppo Casillo o profili molto giovani, che prendiamo dalla università, dalle Accademy, attraverso tirocini, stage, e poi crescono con noi; oppure professionisti di settore, con selezioni ad hoc. Il nostro turn over è molto basso, così come l’età media dei dipendenti, attorno ai 36 anni”.
Il fulcro del business di Il Gruppo Casillo rimane, ovviamente, l’attività molitoria “e abbiamo 14 stabilimenti. I molini lavorano 355-360 giorni all’anno, si sviluppano in verticale, in genere su sette piani. E ciascuno viene gestito da non più di 11-12 persone. La lavorazione è automatica, così come il carico delle cisterne e la pesa. Si sta lavorando per arrivare ad una organizzazione detta “molino a luci spente”, ovvero un molino che continua a lavorare anche di notte senza personale. Una decina di anni fa”, continua la responsabile HR di Il Gruppo Casillo, “l’azienda si è evoluta in organizzazione strutturata, non più familiare, con un consiglio di amministrazione, un direttore generale, una attività organizzata per processi, con un organigramma che rispondesse alle mutate esigenze. E nell’ottobre 2020, poi, c’è stato un passaggio epocale: eravamo sempre stati il primo soggetto dopo l’agricoltura, comprando il grano dal mondo agricolo, trasformandolo in farina e semola vendendo poi ai principali produttori di pasta, come Barilla, De Cecco, ecc.. Da ottobre, invece, c’è il nuovo marchio Molino Casillo, un nostro brand commerciale, e quindi una nuova attività”. Che profili cerca Il Gruppo Casillo?
Nei profili medio-alti il capo mugnaio è selezionato tra esperti in tecnologie alimentari, ingegneri dell’alimentazione. Per il conduttore serve invece una formazione in ambito meccanico, elettrico, periti, diplomati in scuole tecniche, persone che sappiano come funzionano le macchine.
E poi tecnici di laboratorio, analisti di laboratorio per la qualità del grano. “In sostanza cerchiamo addetti alla parte logistica, addetti al controllo qualità, ingegneri/periti per la parte industriale, sugli stabilimenti. Sul resto delle attività, invece”, sottolinea Galantino, “diciamo che ci sono diversi profili, molto variegati. Ad esempio da metà 2020, quando siamo partiti col retail di Molino Casillo, la parte commerciale è stata molto rafforzata con agenti, esperti di marketing. Nella selezione delle persone, se si tratta di un profilo junior, basico, non guardo i loro social, non mi interessa il cosiddetto personal branding. Se invece cerco un profilo più specialistico, do una occhiata ai suoi social, giusto per capire che contatti ha, in che ambiti si muove. Ma finora i social non sono mai stati determinanti nella scelta. Le prime fasi delle selezioni resteranno da remoto, e solo gli ultimi incontri avverranno in presenza. Anche con la pandemia non sono cambiate le skill che cerco: i nostri manager hanno collaboratori su tutto il territorio e sono già abituati da tempo a gestire da remoto i loro gruppi di lavoro. E’ importante la capacità di operare su gruppi trasversali, perché Il Gruppo Casillo è attivo in vari settori ma tutti legati tra di loro, e bisogna coordinare figure con formazione, profilo, aspirazioni molto diverse tra loro”.