Chi la dura la vince. Perché quella di Wally Funk, all’anagrafe Mary Wallace Funk, è una storia nella quale si condensano perseveranza, determinazione, studio matto e disperatissimo e un po’ di sana follia. In fondo c’è anche questa componente nella bizzarra impresa di voler andare nello Spazio a 82 anni compiuti. Perché una delle quattro poltroncine della navicella spaziale di Jeff Bezos, volata oltre il cielo per dieci minuti tra andata e ritorno nella giornata di mercoledì 21 luglio (la data passerà alla storia dei viaggi spaziali civili) era occupata proprio da questa donna, classe 1939, un asso dell’aviazione statunitense e che da sempre si è battuta per l’ingresso delle donne nel programma per astronauti della NASA. C’era anche lei a bordo del New Shepard – il nome scelto per ricordare Alan Shepard, primo essere umano statunitense ad andare nello Spazio – targato Blue Origin, la creatura di Bezos. Il tutto a sessant’anni esatti da quando le era stato impedito di diventare astronauta in quanto donna. Destinazione: linea di Kármán, ovvero la linea immaginaria ad una quota di 100 chilometri sopra il livello del mare che convenzionalmente delimita il confine tra l’atmosfera terrestre e lo Spazio. “Ho adorato ogni minuto lassù, vorrei solo che fosse durato di più così avrei potuto fare molti più giri e torsioni. Non vedo l’ora di tornarci”, ha dichiarato in conferenza stampa, una volta ritornata sulla Terra. In fondo quello Spazio, sottratto molto tempo prima, lo ha riconquistato.
In volo da una vita
Uno dei ritratti più appassionati di questa eroina contemporanea l’ha tracciato The Atlantic pochi giorni fa. Innamorata sin da piccola degli aeroplani, un brutto incidente sugli sci a diciassette anni avrebbe potuto compromettere tutto: eppure Wally aveva già una licenza di volo ed era peraltro la pilota più brava della classe. A 21 anni Wally vede un articolo su Life con una donna sospesa in una vasca di isolamento, una sorta di test per diventare astronauta. Così l’anno dopo fa domanda e viene selezionata con altre 12 colleghe con almeno 1000 ore di volo per diventare davvero astronauta. Nessuna di loro, però, lo diventerà perché la selezione delle “Mercury 13”, fatta tra gli anni ’50 e ’60, non venne mai aperta per davvero alle donne. La prima astronauta statunitense a volare nello Spazio sarà soltanto nel 1983 Sally Ride. C’è da dire però che Wally Funk continua negli anni la sua carriera, diventando la prima donna a ricoprire la posizione di ispettore della General Aviation Administration e la prima a fare parte del National Transportation Safety Board. Ma per lo Spazio, niente. Fino ad una calda giornata dell’estate 2021, appunto.
La generazione delle granfluencer
La storia di Mary Wallace Funk ci racconta tante cose. Una però emerge prepotentemente su tutte: nel tempo fragile e connesso della pandemia sono le donne “granfluencer” diventano modelli ispirazionali, si trasformano i supereroine che ci fanno da guida, ci indicano la strada, quando anche la bussola perde il senso. Ed è una cosa bellissima, considerando il fatto che è la generazione più falcidiata dal nemico invisibile rappresentato dalla pandemia. E allora questi nuovi granfluencer, un neologismo inglese che fa riferimento al concetto di nonni e a quello di influencer, arrivano a diventare distintivi. E ce ne sono di tutti i tipi, perché grazie ai social e alla rete occupano posti più impensabili. È questa la storia di Hsu Sho-Er e Chang Wan-Ji, 84 e 83 anni, insieme nella vita e sul lavoro. Questa coppia di Taiwan proprietaria di una lavanderia sta spopolando online. L’intuizione è del nipote: far indossare centinaia di abiti abbandonati negli anni da clienti smemorati. Un gioco, nel tempo espanso del lockdown. Oggi il loro profilo Instagram @wantshowasyoung fa tendenza, con oltre 650mila follower. «È il boom dei nonni sui social e online che hanno qualcosa da dire», ha scritto il Guardian, dedicando la prima pagina a questa coppia silver. E allora che tu voli nello Spazio o gestisci una lavanderia, puoi diventare un riferimento per le generazioni più giovani. E anche questo è un bellissimo sogno a lieto fine.