Dai dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità emerge che attualmente, a livello globale, una persona su sette vive e convive con una forma di disabilità, per un numero complessivo nel mondo che supera dunque il miliardo di individui. Fortunatamente, l’attenzione verso le questioni di abilismo è crescente in gran parte dei paesi, e da questo deriva anche lo sviluppo di innovazioni, non solo in termini sociali e sanitari, ma anche tecnologici. Negli ultimi anni, infatti, c’è stato un proliferare di startup, quasi tutte fondate da persone diversamente abili, con la mission di realizzare e commercializzare sedie a rotelle sfruttando soluzioni innovative, in grado cioè di apportare migliorie alla qualità di vita degli utilizzatori.
Tra le novità più rilevanti, esistono ausili in grado di ascoltare, di adattarsi alla persona che ci è seduta sopra, di facilitare gli spostamenti domestici e – non da ultimo – di tutelare l’ambiente. Abbiamo raccolto qui alcuni dei più interessanti esempi italiani.
La pandemia di Covid-19 ha evidenziato problemi molto importanti nella gestione delle persone con disabilità. In concomitanza con l’emergenza sanitaria si sono verificate purtroppo forme di vera e propria emarginazione, con la sospensione dell’assistenza necessaria e il conseguente accentuarsi dei problemi psicologici e relazionali. Analizzando questa situazione ancora più critica della norma, che ha messo in luce la presenza di grosse lacune residuali a livello di sistema, è nato il desiderio di velocizzare la realizzazione di carrozzine in grado di facilitare gli spostamenti come mai prima d’ora, rendendo più indipendente l’utilizzatore.
Con questa finalità è stata creata per esempio Alba (acronimo di Advanced Light Body Assistant), una sedia a rotelle in grado di ascoltare le parole dell’utilizzatore e rispondere alle sue esigenze in maniera rapida ed efficace. Questa carrozzina è in grado di spostarsi sia manualmente sia con comandi vocali, senza che chi è a bordo debba compiere alcun movimento. Grazie all’utilizzo di questa tecnologia è possibile restituire buona parte dell’autonomia perduta a molte persone con mobilità ridotta, sia che si tratti di una condizione permanente sia temporanea. Partendo da questo sistema innovativo, ma già consolidato in altri settori come in quello automotive, è possibile andare verso la realizzazione di sedie a rotelle a guida autonoma, come quella presentata per la prima volta nel 2019 all’ospedale San Camillo di Torino.
Le innovazioni tecnologiche che riguardano le sedie a rotelle, differenziandole dalla concezione tradizionale, sono tantissime e hanno le più svariate applicazioni. Tra le carrozzine più particolari spicca Genny, il primo ausilio di movimento elettrico a due ruote auto-bilanciante. La sedia a rotelle asseconda i movimenti in avanti, all’indietro e laterali del passeggero, rendendolo partecipe al movimento. È doveroso precisare che si tratta di un dispositivo non adatto a tutte le categorie di disabilità, ma che risulta funzionale per chi ha un perfetto controllo del tronco e delle braccia, così da indirizzare il peso corporeo in maniera agile e naturale. Questa sedia a rotelle, particolarmente innovativa e che rivoluziona il concetto classico di carrozzina a quattro ruote, permette una maggiore libertà di movimento e stimola l’equilibrio della persona, proprio grazie al meccanismo di auto-bilanciamento. Tra i vari benefici, Genny permette ai suoi utilizzatori una maggiore socialità e una migliore capacità relazionale con le persone vicine, consentendo di gesticolare liberamente e di interagire senza alcuna limitazione.
Un’altra innovazione molto particolare arriva dall’azienda torinese Able to Enjoy, con una sedia a rotelle manuale da indossare chiamata Fixed: maneggevole, resistente e leggerissima, è realizzata dal progettista e designer Danilo Ragona, ed è interamente composta con materiali ad alta tecnologia come il titanio e la fibra di carbonio. Meritevole nella sua versione originale della Menzione d’Onore Premio Compasso d’Oro già nel 2012, è stata poi presentata in veste rinnovata alla Milano Fashion Week 2016. Oltre a essere molto versatile e facilmente richiudibile, tanto da poter stare all’interno di uno zaino, è anche l’unica a essere costruita con le gomme da bicicletta da 28 pollici, offrendo la possibilità di sfoggiare design originali. Come è facile intuire analizzando le caratteristiche strutturali, la sedia risulta essere molto funzionale per gli spostamenti rapidi e la pratica sportiva, ed è “da indossare”, nel senso che – come un accessorio – vuole essere un’estensione di sé, personalizzabile secondo il proprio stile per rispondere alle richieste di dinamicità degli utilizzatori più attivi.
La lotta per la salvaguardia dell’ambiente passa attraverso delle attenzioni in ciascun settore, con lo scopo di conciliare la praticità degli strumenti alla tutela del nostro pianeta. La sedia a rotelle Avanchair One unisce la mobilità sostenibile all’indipendenza negli spostamenti, cercando di realizzare un connubio perfetto tra questi due aspetti. Il suo design è stato pensato anzitutto per agevolare gli spostamenti nei vari punti della casa, dal letto alla tavola, dal bagno al divano fino alla doccia, sostenendo la persona durante i trasferimenti e nei movimenti verticali, orizzontali e laterali. Inoltre, sulla sedia a rotelle sono presenti dei sensori in grado di monitorare, anche a distanza, i parametri vitali della persona, offrendo un’assistenza da remoto basata sull’intelligenza artificiale.
Il mezzo è completamente elettrico, ma la vera innovazione riguarda il metodo di ricarica: si tratta infatti del primo prototipo al mondo in grado di ricaricarsi in spazi pubblici utilizzando le colonnine delle auto elettriche. Come anticipato, poi, Avanchair è anche un esempio di sostenibilità e tutela dell’ambiente: oltre ad essere un modello a cui ispirarsi per realizzare business innovativi, utilizza batterie al litio ed è pensata per adattarsi a un ambiente urbano high tech come una smart city.