PLB, alla scoperta dei gamer

PLB è un progetto di e-sport che mira alla crescita delle soft skill dei giovani player Fifa.

PLB  nasce nell’estate del 2020 affiancato da ManpowerGroup, realtà in grado di apportare «un forte imprinting sul tema del talento, sul tema della crescita e della formazione», con cui avrebbe dato vita a «un matrimonio fortunato». Così, Matteo Masini, CEO di Mastersport Institute, definisce l’incontro tra PLB e ManpowerGroup, durante una chiamata Zoom, dove ci ha raccontato la loro mission.

Guidato dalla sua filosofia, nascosta già all’interno del nome stesso – acronimo di Power Leadership Balance – il progetto mira ad attingere alle comunità di gamer per identificare un ampio pool di giovani talenti, creando un e-sport lab in grado di aiutarli a individuare le loro capacità e a valorizzarle attraverso un metodo che li accompagnasse in questo percorso. Metodo che risulta essere innovativo nella scena e-sport italiana e internazionale. Proprio grazie al suo approccio bottom up che sceglie come protagonisti i ragazzi della community di gamer, oggi parte dello Youth Team, e non pro-player di alto livello.

PLB si pone come percorso di avvicinamento per i ragazzi al professionismo, attraverso l’aiuto di coach, nutrizionisti, mental coach e il confronto con professionisti di altri team. Questo fa sì che i giovani talenti non subiscano il peso delle aspettative sui risultati richiesti dai Top Team, ma che abbiano il tempo di crescere e formarsi, valorizzando tutte quelle capacità innate e intrinseche nel loro percorso, come le transferable skill. Professionalità e serietà di PLB sono gli elementi chiave che hanno attratto i giovani talenti, come ci hanno raccontato, insieme a Matteo Masini, i player di PLB.

In che modo PLB vi sta accompagnando nella crescita e nello sviluppo di capacità digitali e soft skill? E quali, sono secondo voi, quelle abilità che fanno distinguere dalla massa?

Alessio Capri: «Il progetto PLB ci sta dando una grossa mano per crescere nel migliore dei modi: attraverso un coach che ci segue e ci dà consigli, un mental coach, uno psicologo e anche un nutrizionista».

Valerio Monti: «Sono tutte persone che si vede che fanno questo per lavoro, che ci tengono e che tengono a noi. Quindi, oltre al punto di vista del gioco, penso che ci possa essere d’aiuto anche dal punto di vista personale, cioè nella crescita individuale di ognuno di noi».

Ad oggi, quali sono i risultati e gli obiettivi che avete raggiunto, sia a livello professionale che personale, grazie a PLB? E quali sono i vostri obiettivi futuri?

Simone Barbato: «Avendo 18 anni, l’anno prossimo frequenterò l’università [Ingegneria informatica]. Voglio continuare con lo studio ma deve essere comunque accompagnato dalla possibilità di performare a Fifa22. Penso sempre che i talenti non debbano essere sprecati, bensì coltivati. In particolare, cercherò di fare del mio meglio subito a Fifa22 per prendere parte ad eventuali qualifiche, eventi con player forti e che mi permettano di confrontare il mio livello con quello degli altri».

Francesco Allocca: «A livello personale subito dopo essere entrato in PLB sono arrivato a una top 32 europea, dove credo che le motivazioni di essere entrato in una buona squadra mi abbiano aiutato molto».

Al gruppo di PLB non manca la partecipazione di Special Ambassadors con cui i ragazzi possono scambiare momenti di interazione importanti per la loro crescita. Abbiamo chiesto a Elena Coriale, in arte Heynokat, cosa significasse per lei essere Ambassadors di PLB: «Significa tanto, sotto molti punti di vista. È un piacere condividere le stesse idee, volte a mettere in risalto chi vuole crescere sia professionalmente che a livello personale. È senza dubbio un grande onore essere stata scelta per rappresentare questi valori, ed è importante per me avere la possibilità di far parte di un progetto che mi gratifichi come persona, video-giocatrice e che, in quanto donna, mi possa aiutare a sensibilizzare il pubblico».

Come Hyenokat, anche Akira ci racconta la sua esperienza come Ambassador di PLB e cosa significhi avere l’opportunità di trasmettere ai giovani talenti le proprie conoscenze: «Significa aiutare a diffondere la cultura degli e-sport, per esempio con i miei video settimanali della serie Colazione con Akira, ma anche con interviste, eventi, panel, ecc. Mi piacerebbe aiutare con la mia esperienza i giovani che si affacciano ai mestieri dell’e-sport oggi ed è ciò che Vieri e Corradi mi stanno permettendo di fare».

 

 

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