Partiamo dai dati. Un under 34 su due ha lasciato recentemente il posto di lavoro per motivi legati a un malessere psicologico. Il 50% delle lavoratrici e dei lavoratori italiani soffre di ansia e insonnia e quasi l’85% delle persone considera il proprio wellbeing direttamente collegato a ciò che avviene sul lavoro. Salute e benessere, insomma, non sono più – e forse non sono mai stati – un fatto privato. Una realtà di cui – complice Covid-19 – sono diventate sempre più consapevoli anche le aziende. E qui entra in gioco Healthy Virtuoso, l’app che premia gli stili di vita salutari, dentro e fuori dall’ufficio. Ma andiamo con ordine.
L’app
La start-up nasce dalla visione di Andrea Severino, esperto di assicurazioni ed healthcare, rientrato in Italia dopo diversi anni in UK, e Nicola Tardelli, già M&A Associate alla Elled Law Firm e professore alla Business School del Sole 24 ore. Entrambi poco più che trentenni, nel 2017 – dunque ben prima che la pandemia portasse tutti noi a una riflessione profonda sul tema del benessere personale e professionale – fondano una start-up il cui obiettivo principale è aiutare le aziende a prendersi cura dei propri dipendenti, attraverso attività di gamification e meccanismi di team building basati sul nudging, l’incoraggiamento gentile.
L’analisi iniziale è chiara. Viviamo in un contesto in cui le persone trascorrono sul posto di lavoro 1/3 della propria vita. Il 60% dei lavoratori è sedentario. Il 40% obeso. Il 25% a rischio burnout. Mantenere stili di vita salutari, senza la giusta motivazione e senza il supporto di una guida, è oggettivamente sfidante. Ed è proprio su questi aspetti che lavora Virtuoso, presentandosi come un concentrato di employees engagement e prevenzione. Un approccio che conquista gli investitori, tanto che l’app viene scelta fin da subito da realtà globali, come il colosso della consulenza KPMG. È ormai dimostrato, infatti, che uno stile di vita salutare riduce il tasso di assenteismo, aumenta la felicità e, di conseguenza, la produttività. Solo negli Stati Uniti – come conferma una ricerca dell’Integrated Benefits Institute – ogni anno vanno in fumo circa 432 miliardi di euro a causa di malattie e stress. A conti fatti, quindi, per le aziende sarà sempre più importante investire nell’adozione di abitudini positive e nella riduzione dei fattori di rischio. Chi gode di maggiore salute è, infatti, per il 65% più energico e proattivo anche sul lavoro.
Le attività
Nel caso di Healthy Virtuoso, in particolare, gamification, premialità e intelligenza artificiale sono soluzioni “chiavi – in – mano” che aumentano la motivazione e stimolano il team building. L’80% delle persone che usa l’app sostiene di aver migliorato il proprio stile di vita e il 74% di aver accresciuto il livello di fiducia nella propria azienda.
«Healthy Virtuoso è nata fin dal primo momento con questo obiettivo. Creare una soluzione inclusiva incentrata sul benessere del capitale umano, vero patrimonio del lavoro del futuro. Con un meccanismo semplice e immediato, basato sul coinvolgimento spontaneo, generiamo miglioramenti concreti, misurabili e scalabili. Mettiamo al centro la prevenzione, e non la cura» commenta il co-founder Andrea Severino.
Le attività oggetto di sfida sono diverse. Dal conta-passi alla meditazione, a cui si aggiungono conferenze tematiche mensili, le consulenze con nutrizionisti e oltre 1.700 video registrati e 50 live a settimana (dallo yoga al balance). Al cuore dell’app: i dati, condivisi volontariamente dai partecipanti attraverso Google Fit o Apple Health. Dati che consentono di stilare le classifiche, evidenziare i progressi (nelle aziende che usano Virtuoso, la media dei passi per dipendente è passata da 2.700 a 8.000 al giorno, ndr.) e generare i premi.
I numeri
Oggi, Virtuoso, disponibile in 5 lingue, accompagna oltre 130 mila persone, in Italia e all’estero, dalle multinazionali alle PMI, con un team che nel 2021 è passato da 3 a 10 persone e non ha nessuna intenzione di fermarsi. Già vincitrice del premio Marzotto come progetto più innovativo d’Italia nel 2018, ha conquistato anche il premio come migliore Startup Italiana a Dubai ed è stata selezionata tra le migliori 80 al mondo nel Gitex di Dubai. Completa l’identikit, l’origine: la start-up nasce a Cagliari, in Sardegna, l’isola che ospita il paese più longevo al mondo. A conferma che non tutto, forse, accade per caso.