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Le regole dell’innovazione. Il caso di Iperceramica

Scritto da Redazione di LinC | 09/05/22 13.25

Esistono aziende che, più di altre, hanno la capacità di scrivere il futuro del settore in cui operano. Le chiamano “pioniere”. Ma come si gioca da pionieri? Quali sono i valori e gli strumenti da mettere in gioco? 

LINC Magazine l’ha chiesto a Corrado Neri, presidente e AD di Iperceramica, la più grande catena italiana di negozi per la vendita di pavimenti, rivestimenti, parquet e arredo bagno, fondata nel 2004 dalla famiglia Neri unendo esperienza e visione. Oggi, Iperceramica è un marchio registrato di BayKer Italia S.p.a. con sede e magazzino centrale nel cuore del distretto della ceramica di Sassuolo, a Fiorano Modenese (MO).

Dott. Neri, Iperceramica ha nel suo DNA la capacità di anticipare dei trend e di agire in maniera disruptive rispetto al settore di riferimento. Ci ricorda alcune di queste milestone?  

«In passato siamo stati probabilmente fra i primi nel nostro settore a compiere alcune scelte innovative. Ad esempio, siamo stati i primi a puntare su una strategia multichannel di equilibrio fra negozi fisici e web. Un’altra innovazione considerata disruptive per quegli anni è stata la pubblicità fatta in TV a livello nazionale. Inoltre, abbiamo dato, prima di altri, un forte peso ai prodotti in private label e abbiamo integrato a valle le attività con servizi di ristrutturazione chiavi in mano».

Un approccio che vi accompagnerà anche in futuro?

«Assolutamente sì. Per il futuro abbiamo in corso molti progetti innovativi e sperimentali: lanceremo nuovi servizi, soprattutto online, e nuove merceologie. Cominciamo anche l’espansione all’estero, con il primo negozio in apertura a Parigi il 29 marzo».

Come affronta il processo innovativo un’azienda familiare come la vostra? 

«Siamo una realtà molto “orizzontale” con poche gerarchie. Le decisioni sono rapide e informali. Il cambiamento è continuo e intenso. Credo che sia un luogo di lavoro ideale per chi ha iniziativa e spirito di intraprendenza».

Senza dubbio, alcuni dei più grandi trend riguardano i Big Data e l’automazione, due elementi che stanno ridefinendo dalle fondamenta molte attività. Come vi state preparando a questa rivoluzione? 

«Big data e automation fanno parte delle nostre strategie di sviluppo da tempo e le applichiamo in vari settori aziendali. Penso all’area marketing e vendite in cui facciamo un uso sempre più intenso dei dati per capire meglio i gusti dei consumatori, attraverso l’analisi dei loro comportamenti sul nostro sito. Lato vendite, invece, abbiamo modelli previsionali sempre più sofisticati e accurati che ci consentono di ridurre ai minimi le rotture di stock. In magazzino, inoltre, stiamo robotizzando molte attività, soprattutto quelle fisicamente più pesanti. Questi sono solo alcuni esempi: Big Data e automazione sono ovunque in azienda».

Gli ultimi due anni, hanno generato un profondo cambiamento nei tempi, nei luoghi e nei modi di lavorare. In che modo avete affrontato questo cambiamento?  

«Nella fase acuta di Covid-19 abbiamo fatto ricorso allo smart working per tutte le attività per cui era possibile, ovvero quelle svolte negli uffici centrali. Terminata la fase prettamente emergenziale, abbiamo normalizzato i comportamenti, lasciando comunque una quota di persone a lavorare parzialmente a distanza. I negozi e il magazzino centrale, invece, necessitano di presenza fisica e sono quindi tornati al 100% al lavoro in presenza, con attenzione all’attuazione delle misure anti-contagio». 

L’innovazione richiede anche un adeguamento delle competenze: come state intervenendo? 

«Ne siamo molto consapevoli e per questo prevediamo un’attività di formazione continua: solo a titolo di esempio, ricordo che i nuovi venditori prima di entrare in negozio devono seguire nella centrale di Fiorano un corso di 4 settimane molto impegnativo che spazia dal prodotto alle tecniche di vendita, dalla sicurezza ai sistemi informativi. Non solo: anche gli architetti di RistrutturaSMART seguono una formazione iniziale che spiega il nostro sistema interno e i software che utilizziamo. Il percorso formativo prosegue durante l’anno con approfondimenti su singole tematiche.

Inoltre, insieme a Manpower, abbiamo creato una vera e propria Academy, un percorso di training – replicato ormai da anni a cadenza regolare – rivolto a giovani candidati desiderosi di entrare a far parte del nostro Gruppo. L’obiettivo della nostra Academy è far acquisire le competenze di base per poter lavorare all’interno di Iperceramica e condividere, fin da subito, i valori e la vision del nostro brand».

Come emerso anche da una recente indagine di ManpowerGroup, mai come in questo periodo storico le competenze richieste dalle aziende e quelle offerte dal mercato sono disallineate: voi riuscite a trovare le risorse di cui avete bisogno?

«Nell’area innovazione, siamo sempre alla ricerca di ingegneri informatici e programmatori, ma anche esperti di web e facility management con competenze in materia di sostenibilità. 

Abbiamo poi un forte bisogno di architetti, geometri e ingegneri edili per la nostra controllata RistrutturaSMART che è ormai tra i leader in Italia nelle ristrutturazioni chiavi in mano e che cresce a ritmo molto sostenuto. Onestamente, sul territorio facciamo fatica a trovare i collaboratori tanto nel numero quanto nella qualità di cui avremmo bisogno. Temo che lo scollamento tra domanda e offerta sia molto sentito soprattutto nelle città che non hanno una facoltà di architettura di riferimento». 

È anche vero che sempre più spesso sono le nuove generazioni a scegliere le aziende nelle quali lavorare, valutandole sulla base di ciò che offrono in termini di sostenibilità e work-life balance. Qual è il vostro approccio in merito? 

«Sono entrambi temi ai quali prestiamo attenzione. Sul tema sostenibilità, ad esempio, stiamo rivedendo integralmente il nostro ciclo di gestione dei rifiuti, sia in centrale che nei punti vendita. Inoltre, alimentiamo con il fotovoltaico buona parte dei consumi della nostra sede centrale e stiamo investendo per far sì che un numero sempre più significativo dei nostri negozi possa fare lo stesso. Quanto al work-life balance, sono molto diffusi orari lavoro flessibili e part-time, soprattutto nella sede centrale di Fiorano dove l’altissima prevalenza di collaboratrici rende questa possibilità apprezzata e necessaria».

Nel mondo del lavoro attuale, i candidati hanno sempre più la possibilità di scegliere le aziende per cui lavorare. Per questo motivo, le aziende intraprendono azioni di Employer Branding. Avete mai fatto qualcosa in questo ambito? Quanto lo ritenete importante?

«Da sempre siamo convinti che i nostri collaboratori rappresentino i testimonial perfetti dell’esperienza lavorativa in Iperceramica e RistrutturaSmart. A tal proposito, abbiamo realizzato assieme a Manpower il Social Employee Program, un progetto di Employer Branding interno che ci ha permesso di selezionare e formare 17 Talent Ambassador – provenienti da tutta Italia ed appartenenti a diversi dipartimenti del Gruppo – capaci di raccontare in modo efficace la propria esperienza lavorativa, con l’obiettivo di incrementare visibilità e awareness del nostro brand attraverso i social networks. Il progetto si è concluso con un contest attraverso cui abbiamo premiato il “Best Performer” tra tutti i Brand Ambassador».