Il sostantivo designer è un termine complesso da definire, gli attributi che gli si possono riferire sono molteplici e la rilevanza assunta dalla professione negli ultimi anni di certo non aiuta, ma proprio per questo un tentativo di identificazione merita di essere cercato. Chi si occupa di design ha a che fare in primis con la progettazione di oggetti: complementi d’arredo, utensili domestici, siti web e campagne grafiche. Il designer è quindi in grado di trasformare idee e suggestioni in elementi reali, tangibili, di facile riproduzione, con un alto tasso di commerciabilità. È una professione che interseca la creazione artistica e la realizzazione artigianale, mediando fra le due. Il designer può essere considerato come una sorta di traduttore della materia.
Una professione multiforme, la cui spendibilità è aumentata considerevolmente negli ultimi anni, con collaborazioni proficue fra designer e marchi d’arredo, case automobilistiche, brand d’abbigliamento. Non è un caso, infatti, che uno degli eventi maggiormente seguiti e partecipati sia proprio la Milano Design Week: una manifestazione nata negli anni Ottanta per celebrare appunto il design e le sue varie declinazioni. L’appuntamento – da sempre in calendario nella stessa settimana del Salone Internazionale del Mobile – per quest’anno è dal 6 al 12 giugno, in tutti i quartieri del capoluogo lombardo.
I designer invitati ad esporre i loro prodotti in questa occasione sono numerosissimi, noi di LINC ne abbiamo selezionati cinque: sono giovani, emergenti e offrono tutti una prospettiva interessante sulla professione, mostrando come il design possa interpretare alcune delle questioni più significative oggi. Una professione contemporanea, in grado quindi di innovare e innovarsi, con molteplici ambiti di applicazione.
Cara/Davide, lo studio di design nato dalla collaborazione fra Cara Judd e Davide Gramatica, si concentra sulla produzione di complementi d’arredo: i due designer sono infatti interessati alla sperimentazione di materiali, tecniche e processi, soprattutto artigianali. Si avvalgono molto spesso della collaborazione di esperti artigiani sudafricani e italiani – Judd è nativa del Sud Africa, Gramatica è invece italiano – per rappresentare attraverso le loro creazioni le radici di entrambe.
Nativo di Gerusalemme, formatosi ad Eindhoven e stabilitosi poi a Parigi, Raphael Navot si muove fra la realizzazione di oggetti d’arredo e la progettazione di interni. Approccia il design rivolgendo particolare attenzione alle materie prime, lavorate quasi esclusivamente in maniera artigianale. Una produzione custom-made, ricercata e dall’estetica pulita, che non dimentica però l’elemento umano: sono infatti le persone a definire questi ambienti, muovendosi attraverso di essi e relazionandocisi.
La produzione del designer rumeno Eduard Locota si muove a cavallo fra realizzazione artistica, scultura e progettazione di pezzi di design per l’arredamento. Attraverso l’impiego di materiali sintetici e all’apparenza inconciliabili, dal marmo alla pietra passando per il vetro, Locota propone una riflessione sulle pratiche di eccessivo consumismo che contraddistinguono il ventunesimo secolo, plasmando oggetti dalla forte componente plastica, in grado di riempire lo spazio che li circonda.
Sarah Roseman, di origini canadesi ma attiva ad Eindhoven, combina la dimensione del design con tecniche tessili: ha infatti inventato il soft silica, un materiale innovativo nato dalla lavorazione delle fibre di vetro attraverso processi solitamente riservati ai tessuti. Impiegato per la realizzazione di arredamento ed interni – Roseman ci ha realizzato anche un arazzo da parete – il soft silica è un materiale di recupero: la sostenibilità è il punto di partenza della ricerca compositiva della designer.
La designer napoletana formatasi a Milano Astrid Luglio sottolinea l’importanza di concepire il design in maniera sensoriale, focalizzandosi sull’esperienza che un prodotto è in grado di generare in chi lo utilizza. Per questo realizza principalmente oggetti legati alla dimensione del cibo: articoli per la tavola come bicchieri, posate e caraffe. Un design attento e funzionale, che sia capace di raccontare le storie che si celano dietro rituali e gesti quotidiani.
Durante la settimana dedicata al design, le loro creazioni saranno visibili rispettivamente: negli spazi espositivi di Loro Piana, a Brera Design District, nelle sale del Museo Bagatti Valsecchi, a Isola Design District e in 5Vie Design.