Si è da poco conclusa la sesta edizione di VivaTechnology 2022 (in breve VivaTech 2022), tenutasi sia in presenza a Parigi sia online nelle giornate dal 15 al 18 giugno, di cui ManpowerGroup è partner ufficiale. Si tratta di uno dei principali eventi internazionali sul tema dell’innovazione e dell’alta tecnologia, dedicato a startup, piccole e grandi imprese impegnate nella trasformazione digitale e nel rendere il mondo del lavoro del futuro più sostenibile dal punto di vista ambientale e – al contempo – più inclusivo.
Insieme ai dirigenti di startup e grandi aziende, investitori ed esperti dei più svariati settori high-tech provenienti da tutto il mondo si sono confrontati per delineare le tendenze del prossimo futuro, identificando non solo i trend ma anche le opportunità per creare business di qualità che siano proficui nel tempo. Non c’è dubbio che siano sempre utili idee fresche e brillanti, e gli oltre 1.500 espositori presenti erano lì esattamente per quel motivo: scuotere l’ecosistema tech e promuovere un cambiamento tanto atteso quanto necessario.
L’edizione 2022 di VivaTech è stata particolarmente ricca di temi e di spunti interessanti. Anzitutto si è parlato di mobilità e di transizione ecologica dei paesaggi urbani e rurali, in relazione alla trasformazione del mondo del lavoro e dell’avanzata dello smart working.
Non sono mancati però gli spunti relativi allo spazio: un mercato che entro il 2040 si prevede possa arrivare ad avere un valore di mille miliardi di dollari. Tra prospettive promettenti e incertezze, è stato fatto il punto sul turismo spaziale e sugli sviluppi della medicina clinica grazie agli studi scientifici condotti in condizioni di microgravità. Rimanendo in ambito sanitario, poi, si è parlato anche di assistenza personalizzata, vaccini, editing genetico e intelligenza artificiale per la diagnosi precoce di alcune malattie gravi. Tutto questo con un obiettivo molto chiaro e condiviso: prevenire l’insorgenza di molte differenti patologie e sostenere i sistemi sanitari nazionali dei vari paesi, insistendo in termini di prevenzione anche sui lavoratori.
Sul filone della sostenibilità si è proseguito con il tema del green e, in particolare, con la corsa al cosiddetto net zero, ossia l’azzeramento delle emissioni nette di anidride carbonica. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite (l’ONU), siamo in grande ritardo rispetto alla tabella di marcia dell’Agenda 2030 e, considerando che gli ultimi anni sono stati i più caldi in assoluto, occorre quantomai sbrigarsi. In questa corsa contro il tempo, la tecnologia può svolgere un ruolo chiave e deve essere sfruttata per promuovere modelli in grado di accelerare il passo verso la neutralità carbonica. Essere impiegata, insomma, anzitutto per proteggere il nostro pianeta.
Ancora, nella kermesse parigina, è stato centrale il tema della cybersecurity, fondamentale in un mondo sempre più digitale e interconnesso: l’utilizzo dell’Internet of Things (IoT) e dei big data su larga scala, infatti, da un lato apre le porte a molte opportunità, ma dall’altro espone a nuove vulnerabilità legate alla criminalità informatica. Una riflessione ulteriore, infine, hanno meritato il metaverso – uno spazio digitale di grande interesse per molte aziende, che probabilmente rivoluzionerà il modo in cui esploriamo e utilizziamo internet – e la terza generazione del web, che già sappiamo essere incentrata sul valore aggiunto della blockchain sia in termini di sicurezza sia per la privacy e la tutela del valore.
La pandemia ci ha messo di fronte alla necessità di riorganizzare rapidamente il mondo del lavoro, valutando soluzioni adattive basate su modelli ibridi, con la maggior parte delle attività svolte da remoto. Per questo sarà di sicuro necessario nei prossimi mesi affrontare un periodo di transizione, per normalizzare questi meccanismi considerati ancora emergenziali e innovativi. E poi, si è detto a VivaTech, si cercherà sempre più di promuovere modelli che siano anzitutto basati sull’inclusione e sulla parità di genere, eliminando tutte le forme di discriminazione anche grazie a strumenti tecnologici basati sull’oggettività. In linea con questi princìpi, anche la sostenibilità diventerà un elemento non più discutibile, ma un must da perseguire in tutti i settori.
Per aiutare a ripensare il mondo del lavoro, 21 startup selezionate (tra oltre 200 candidate) hanno pensato e progettato soluzioni innovative, in grado di contribuire a questo cambiamento e promuovere soluzioni per problemi attuali e trasversali nel mondo del lavoro. Le aree di interesse hanno incluso il lavoro ibrido e l’implementazione dello smartworking, la sostenibilità in tutti gli ambiti e i settori produttivi, le tecnologie all’avanguardia come la realtà virtuale e anche l’uso dell’intelligenza artificiale per ottimizzare l’esperienza lavorativa. Ma scendiamo nello specifico delle startup coinvolte. Nell’ambito della trasformazione green una menzione d’onore è andata a Tree App, anzitutto per il sostegno che offre alle aziende e ai privati nel contribuire alla riforestazione. Sempre rimanendo in tema, Mao Boa – startup vincitrice del Gran Premio – aiuta le organizzazioni a rendere i propri lavoratori dei “campioni” di sostenibilità. Il premio per la tecnologia è andato invece a Sapia, che ha prodotto un sistema intelligente in grado di selezionare i candidati da assumere in maniera smart ed efficiente. Infine, nel favorire lo sviluppo del lavoro ibrido è emersa Sayna, che mira a rendere più accessibili i programmi di formazione e sviluppo.
Al di là dei casi specifici quello che vale la pena sottolineare è che non si tratta solo di una trasformazione del mondo del lavoro, ma è necessario un cambiamento culturale e sociale per diffondere la consapevolezza della necessità di tutelare l’ambiente attraverso strategie sostenibili e inclusive, senza discriminazioni di alcun genere. Questa è l’ambiziosa sfida che è stata alla base di VivaTech 2022, ma che di fatto lancia già l’edizione 2023 (sempre a Parigi, dal 14 al 17 giugno dell’anno prossimo): le startup innovative e gli esperti sono e saranno sempre più al servizio del progresso del mondo del lavoro, contribuendo a delineare gli scenari del prossimo futuro, a cavallo tra innovazione tecnologica e tutela dell’ambiente.