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Sabbatical leave: conviene a dipendenti e aziende

Scritto da Alessandra Caputo | 21/09/22 7.48

«Nonostante avessi un contratto a tempo indeterminato, sentivo che quel lavoro non mi rendeva felice» racconta Fabrizio, 37 anni, oggi graphic designer. «Così ho chiesto un periodo di congedo sabbatico e l’ho utilizzato per accrescere le mie competenze e capire la mia strada. È stato l’anno più importante della mia vita, determinante per il mio futuro, che altrimenti sarebbe potuto essere molto diverso». 

Il congedo sabbatico è un periodo di pausa dal lavoro (o anche dal percorso di studi, solitamente dopo il diploma e prima dell’università) che viene utilizzato per dedicarsi a un progetto particolare, per viaggiare, cercare di realizzare un sogno, semplicemente per riposare o anche dedicarsi alla famiglia. I motivi possono essere molteplici così come i benefici che se ne ricavano, non solo per i lavoratori, ma anche per le aziende. 

Nonostante diversi studi e ricerche sul campo abbiano dimostrato i vantaggi legati al sabbatical leave, sono ancora molto poche le aziende che offrono ai dipendenti la possibilità di un congedo retribuito. Ad esempio un’interessante indagine svolta su 61 leader di altrettante organizzazioni no profit, che prevedevano programmi sabbatici, ha dimostrato come questa opportunità abbia avuto ricadute positive per l’intera organizzazione. I leader intervistati hanno affermato di aver trovato il periodo sabbatico stimolante per l’ideazione di nuove idee professionali, di aver sperimentato una maggiore affinità con il gruppo e nell’organizzazione del lavoro. Tra gli aspetti più significativi c’è anche il comportamento dei leader ad interim, ovvero di coloro che hanno sostituito questi professionisti durante il periodo sabbatico. Si tratta di risorse che hanno tirato fuori capacità nascoste e che probabilmente non sarebbero mai riusciti a mettere a frutto se non si fosse presentata questo tipo di occasione. 

Non mancano poi esempi nostrani, anche recenti. Ad esempio l’agenzia di consulenza digitale Skylabs ha lanciato un contest fra i suoi dipendenti dal titolo Calls for benefit con lo scopo di trovare idee per migliorare il welfare aziendale. Tra le proposte più interessanti e immediatamente messe in pratica quella di un mese di congedo retribuito, un periodo sabbatico appunto. 

In attesa che il congedo sabbatico diventi una realtà consolidata e che sempre più aziende vengano illuminate dai suoi benefici, è comunque possibile organizzarsi autonomamente e sfruttare tutte le possibilità che offre. 

Anzitutto è bene sapere che il periodo sabbatico può essere richiesto da un dipendente, pubblico o privato, con almeno cinque anni di anzianità lavorativa e può chiederlo una sola volta all’interno della stessa azienda. È possibile chiedere un congedo per formazione o un’aspettativa per motivi personali, entrambe le opzioni non prevedono retribuzione e possono avere una durata massima di 11 mesi. L’azienda può rifiutare la richiesta, ma deve farlo con una motivazione scritta e, se il lavoratore lo richiede, deve procedere a un riesame della stessa. 

La questione economica è probabilmente il deterrente più forte quando si pensa al congedo sabbatico, d’altronde le spese restano e lo stipendio no. Anche in questo caso però le possibilità non mancano. Anzitutto il periodo sabbatico va programmato con un certo anticipo, un tempo durante il quale si può iniziare a risparmiare e a seguire un vero e proprio piano economico di ammortamento che ci consenta di far fronte alle spese anche dopo aver percepito l’ultimo stipendio utile. Esistono inoltre molti siti interessanti, come ad esempio HomeExchange, che offre agli utenti la possibilità di offrire e usufruire di case in scambio e che aiuta a risolvere il problema dell’affitto, uno dei più urgenti quando si è deciso di vivere per un certo tempo in un posto nuovo. Ci sono poi diverse app per cercare piccoli lavoretti in cambio di vitto e alloggio, come ad esempio Workaway e Worldpackers. 

Nonostante siano questioni di primaria importanza, gli aspetti burocratici ed economici passano in secondo piano rispetto all’obiettivo che decidete di associare per il vostro periodo di congedo sabbatico. Anzi, se non stabilite anzitutto quello, sarà impossibile poi organizzare tutto il resto. 

Dunque la prima cosa da fare è prendersi un momento di riflessione e chiedersi sinceramente per cosa volete utilizzare questo tempo di pausa dal lavoro. Volete viaggiare? Andare da un posto all’altro o magari visitare un luogo lontano che avete sempre desiderato vedere? Volete dedicarlo a voi stessi? A conoscervi meglio, lavorando sul vostro benessere psicofisico? Oppure volete investire nello studio e prendere finalmente quella certificazione che vi avvicinerà un po’ di più al lavoro così come lo desiderate? E ancora, dedicarvi al volontariato? O magari solo ricaricare le energie dopo un periodo difficile e stressante? 

Queste sono solo alcune delle tantissime motivazioni che potrebbero spingerci a chiedere un periodo di stop dal lavoro, tantissime perché ognuno di noi ha il suo percorso individuale e la sua storia personale. Quel che è certo è che un periodo sabbatico è davvero importante, non solo per i singoli benefici che ne trae il lavoratore, ma anche per l’intera azienda e le possibilità che offre a questa di migliorare la produttività e l’innovatività, due fattori imprescindibili per restare competitivi sul mercato.