Talkin Pills: le pillole parlanti sul lavoro

Si parla di lavoro sui social, ma almeno per questa volta non siamo su LinkedIn. Talkin Pills è l’account instagram fondato nel 2020 da due ragazze romane, Carolina Sansoni e Ludovica Tofanelli, rivolto ai giovani che si confrontano (e scontrano) con il mondo del lavoro. 

I due mesi di lockdown 2020 hanno visto Instagram popolarsi di qualsivoglia tipo di diretta. E mentre le persone si trovavano chiuse in casa a guardare come si faceva una torta o capire il modo migliore per panificare pizze e altri lievitati, prendeva spazio la consapevolezza che qualcosa, se non tutto, stava cambiando, lavoro compreso.

Talkin pills è nata così, inizialmente come puro intrattenimento e poi come risposta al gap tra giovani e mondo del lavoro. Per due mesi abbiamo realizzato ogni giorno un’intervista a professionisti di ogni settore, dallo chef all’organizzatore di concerti, e ogni giorno abbiamo cercato di estrapolare delle pillole che potessero essere in qualche modo di aiuto o di ispirazione a chi magari voleva intraprendere la medesima strada. Nella prima puntata siamo andati in onda con il ruolo del social media manager e poi questo contenitore online si è evoluto, cercando di colmare in maniera ancora più specifica e puntale le lacune sulle nuove professioni, in particolare quelle legate al mondo digitale, dove spesso manca un’informazione chiara e dove ancora le numerose domande restano aperte e insolute. L’account Instagram è stato creato quasi per gioco e solo dopo si è trasformato anche per noi in un lavoro a tutti gli effetti, formato da un team di persone che insieme cerca di fornire approfondimenti, interviste e job alert, quest’ultimi supportati dall’aiuto di professionisti HR in grado di dare risposte competenti agli interrogativi dei follower.

E mentre gli interrogativi aumentavano e continuano ad aumentare abbiamo proseguito il nostro lavoro come canale media prima e agenzia creativa poi, insieme ad aziende selezionate e con le quali condividiamo una visione di employer branding che possa essere attrattiva per i giovani, cercando di costruire così quel famoso ponte di contatto. Raccontiamo il mondo del lavoro per le nuove generazioni e cosa ancora più importante ci rivolgiamo direttamente a loro: li ascoltiamo, diamo loro consigli e tool essenziali per affrontare un mercato con il quale generazione Z e millennials a volte continuano a scontrarsi. La chiave per farlo diventa un linguaggio veloce e alla portata di tutti così da descrivere il lavoro che c’è e che ci sarà.

Pillole che ci vedono parlare di news provenienti dal mondo, di lavori dimenticati con il format Mestieri senza tempo e di giovani che invece cambiano e innovano il proprio settore nel racconto di Game changer. Le rubriche, i meme, il lunedì HR, le video inchieste del venerdì, alimentano e tengono viva l’interazione sull’account, dove cerchiamo di sfruttare al massimo le potenzialità di un social nato in principio come condivisione di sole immagini.

Anche per questo la community si espande e cerca sempre di stare al passo con le richieste. Il prossimo step sarà un luogo dove far incontrare il mondo degli studenti con il mondo del lavoro attraverso una piattaforma di formazione che vuole dare consigli pratici per affrontare le piccole sfide di chi si approccia per la prima volta alla ricerca della sua strada e della sua professione: la creazione del CV, la stesura di una cover letter, l’ottimizzazione del profilo LinkedIn, la negoziazione del primo stipendio. Allo stesso modo cerchiamo di informare i giovani sui diritti (e doveri) del lavoratore, e lo facciamo anche qui con l’aiuto di professionisti. Cosa dobbiamo sapere prima di firmare un contratto? Quanto può durare uno stage? Quando possiamo prendere giorni off? Domande all’apparenza semplici dove però molto spesso ci si perde e rispondere in maniera univoca serve a fugare ogni tipo di dubbio. Affrontiamo quello che noi stessi avremmo voluto sapere prima di entrare sul mercato del lavoro, tutto ciò che non ci è stato detto e che invece oggi diventa necessario e fondamentale per le nuove generazioni che, stimolate dal cambiamento dei tempi, si affacciano a un mondo professionale non sempre aggiornato.

Talkin pills vuole fare qualcosa di utile. In pieno lockdown voleva supportare chi in quel momento stava affrontando un momento difficile dal punto di vista lavorativo, e oggi continua a farlo mettendosi a disposizione della community. Il team è orientato a offrire gli strumenti necessari per ottenere qualcosa di più, prendere il meglio da un percorso di stage e andare oltre, trovando la propria strada con nuove consapevolezze.

Il nuovo progetto vede proprio in quest’ottica una squadra di tutor pronti a organizzare incontri one to one tra noi e i nostri follower, insieme a percorsi verticali di mentorship in settori super specialistici e selezionati. Lo facciamo ascoltando le esigenze che ci vengono raccontate. Al nostro indirizzo non arrivano infatti solo richieste di lavoro ma troviamo riflessioni, domande, dubbi, spunti sui prossimi argomenti da trattare e racconti condivisibili che ci aiutano a scrivere e definire il nostro storytelling, portandoci a nostra volta a riflettere sullo stato delle cose e sul futuro.

Interrogarci sul lavoro del domani, con un curioso gioco di parole, diventa esso stesso il lavoro di Talkin pills. È difficile, perché si tratta di interpretare i tempi, scoprire le nuove tendenze e spiegarle tempestivamente al pubblico delle nuove generazioni che ci segue. Comprendere che direzione prenderà il mercato, capire che fine faremo è infatti l’interrogativo odierno ancora aperto. Le grandi aziende però in questo contesto assumono un ruolo fondamentale, dovranno essere portavoci del cambiamento, rispondere alle esigenze della next generation facendo tesoro dell’esperienza delle precedenti. Esiste come per tutte le cose un pre e un post, i lavoratori di ieri devono cercare di andare oltre la siepe e guardare alle esigenze del lavoratore di domani, un lavoratore giovane e che soprattutto ha voglia di avere un impatto sociale importante. Il lavoro viene visto in maniera diversa, uno strumento di appagamento e affrancamento che allo stesso tempo deve conciliarsi e inserirsi all’interno delle nostre vite. Si deve creare una via di mezzo, un ponte tra vecchio e nuovo: Talkin pills è nato per questo.

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