Stefano Rebattoni, AD di IBM Italia: «Con la strategia DigiGreen, accompagniamo le imprese verso una nuova sostenibilità»
Transizione digitale e sostenibilità. Innovazione tecnologica e lotta al cambiamento climatico. Le sfide più grandi di sempre corrono insieme. A unirle, il fil rouge dell’Intelligenza Artificiale. Perché oggi, AI e green sono due facce della stessa medaglia, indispensabili per costruire un presente e un futuro prossimo a minor impatto. Stefano Rebattoni, AD di IBM Italia, racconta come il colosso Big Blue lavora quotidianamente per aiutare le imprese a diventare più verdi e più efficienti.
Efficientamento energetico, cambiamento climatico, transizione digitale: fare impresa oggi significa fronteggiare tutte queste sfide assieme. Quali sono gli strumenti che possono consentire alle imprese di ritrovare una nuova competitività?
Negli ultimi anni le imprese si sono trovate ad affrontare sfide importanti: quella sanitaria, inflazionistica, geopolitica, ma anche le discontinuità in alcune supply chain, l’aumento del costo del denaro, i rischi cyber e ambientali. In questo contesto, l’unica certezza è investire in trasformazione digitale e in un capitale umano formato. Persone che sappiano utilizzare tutto il potenziale delle nuove tecnologie oggi disponibili quali intelligenza artificiale, cloud ibrido e quantum computing. Questo passo è fondamentale per le organizzazioni che vogliono rimanere competitive e resilienti al rallentamento economico, guardando al futuro con sostenibilità. E IBM è pronta a supportare percorsi di trasformazione “digitale per il reale” che permettano sia di affrontare problemi immediati sia di creare vantaggio competitivo aumentando la produttività nel medio lungo periodo, riducendo sprechi e costi, promuovendo l’innovazione e alimentando la crescita.
Il digital e l’AI in che modo possono accelerare la transizione sostenibile?
IBM sta aiutando molte imprese a ridurre l’impronta di carbonio e a portare nuovi livelli di efficienza nelle operazioni core attraverso la gestione delle risorse, le supply chain e l’intelligenza ambientale. L’intelligenza artificiale ha un grande potenziale in tutto questo. In un sondaggio, l’IBM AI Adoption Index, svolto su oltre 7.500 leader IT globali, due terzi hanno dichiarato che la loro azienda sta pianificando di applicare l’AI per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, specie per la gestione della complessità dei dati e del reporting. L’ampio portafoglio di software AI di IBM può aiutare le organizzazioni a rendere operativi gli sforzi di sostenibilità. Ci concentriamo su alcune delle aree più critiche: estendere la vita delle risorse fisiche, creare catene di approvvigionamento più efficienti e resilienti, gestire l’impatto del clima sulle operazioni aziendali e creare IT e data center più efficienti. Azioni supportate da approfondimenti ambientali e dai giusti dati operativi.
Secondo un recente studio di IBM, la sostenibilità è al primo posto tra le priorità dei CEO, ma sono poche le aziende che l’hanno integrata nella loro strategia di business. Cosa frena questa evoluzione e cosa consentirebbe di accelerare il cambiamento?
In un recente studio IBM, i CEO hanno citato la mancanza di informazioni dai dati come uno dei principali ostacoli al raggiungimento dei loro obiettivi di sostenibilità. A gennaio 2022 abbiamo acquisito Envizi, azienda leader per la raccolta e gestione di dati relativi al monitoraggio di parametri di sostenibilità. Riunendo Envizi alle infrastrutture e al software di intelligenza artificiale di IBM, le aziende possono utilizzare al meglio i loro dati ESG e indirizzare quelle aree critiche che citavamo prima. L’AI è ormai indispensabile per analizzare e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Lo dimostrano anche i recenti annunci di IBM avvenuti durante l’evento mondiale #Think2023. Tra questi vorrei citare IBM Cloud Carbon Calculator, un dashboard basato sull’AI per consentire alle imprese di misurare, monitorare, gestire e rendicontare le emissioni di carbonio durante il percorso di trasformazione dell’infrastruttura verso ambienti multi-cloud ibridi. Con pochi clic, questo strumento permette agli utenti di analizzare le tendenze delle emissioni per prendere decisioni più informate e intraprendere azioni tempestive e specifiche che possano affrontare le loro emissioni di gas serra nel cloud.
IBM è un’azienda globale: a che punto sono le imprese italiane nella transizione digitale e sostenibile? È un tema che sta impegnando anche le PMI o solo le grandi aziende al momento?
Tutti i dati ci dicono che l’investimento in tecnologia paga. Oltre il 40% delle 1400 aziende intervistate da IDC in Italia e in Europa dichiara di aver aumentato la produttività, il 34,6% la soddisfazione dei clienti, il 27% i profitti, il 24,3% il fatturato. Il 42% del campione italiano dichiara di voler aumentare gli investimenti in IT rispetto a quanto preventivato per il 2023. Anche in Italia incorporare la sostenibilità nella strategia aziendale non è più un’opzione ma una priorità. Molte imprese, però, anche se animate da buone intenzioni, sono ancora in fase di pianificazione perché introdurre pratiche di sostenibilità nell’operatività è complesso. E questo, anche se l’80% dei CEO ritiene che gli investimenti nella sostenibilità miglioreranno i risultati di business entro cinque anni.
Può farci qualche esempio concreto di progetti che avete sviluppato per aiutare le aziende italiane a digitalizzarsi e al contempo a essere più sostenibili?
Nel settore dell’ambiente e delle Smart City abbiamo lavorato con Gruppo Hera, la multiutility che tratta 6,3 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno. Hera utilizza l’AI di IBM per migliorare il recupero e il riciclo dei rifiuti differenziati. L’AI riconosce i materiali già durante la raccolta, facilitando le operazioni di smaltimento e riciclo dei rifiuti plastici. Il progetto è partito nel 2019 ed è in espansione. Con MM Metropolitana Milanese, società per azioni controllata dal Comune di Milano, gestiamo il servizio idrico e l’edilizia popolare della città. Grazie alla piattaforma IoT Beam, basata su IBM Cloud e sviluppata da IBM Consulting, MM è in grado di monitorare e gestire tutti i sensori della filiera idrica o dell’edilizia popolare (gestione degli impianti di riscaldamento/caldaia, degli ascensori e dell’antintrusione) in linea con il principio della smart & green city. Attualmente, il sistema gestisce 100.000 sensori, ma ha un’ampia scalabilità, ed è integrato con un database aziendale IBM Cloud Object Storage per l’analisi dei dati a supporto delle funzioni aziendali. Ancora: con Roma Capitale, l’AI di IBM assicura un drastico taglio di rischi e tempi. Con l’adozione di IBM Turbonomic, sono stati ridotti del 10% i costi dell’hardware e le ore dedicate alla valutazione dell’ambiente e all’attuazione delle scelte sulle risorse. Questo, a sua volta, ha alleggerito il lavoro del team IT, che ora può focalizzarsi su nuovi progetti strategici. Il team di Roma Capitale ha ridotto del 15% l’utilizzo di Ram e Cpu nel proprio ambiente ed ha ottimizzato 800 progetti con abbattimento anche dei costi energetici e emissioni CO2. Come esempi nel settore delle infrastrutture e trasporti, abbiamo Autostrade per l’Italia che ha realizzato il monitoraggio della sicurezza e delle infrastrutture autostradali con IBM Maximo. Grazie ai sensori IoT, abbiamo creato un gemello digitale dei ponti e dei viadotti monitorandoli da un cruscotto basato su AI per una manutenzione mirata e predittiva. E nel settore dei servizi bancari e finanziari, BPER ha scelto IBM e la soluzione Envizi come partner strategico a supporto della trasformazione tecnologica e digitale. L’accordo prevede progetti basati su AI e multi-cloud ibrido per migliorare operatività ed efficienza, con un forte impulso alla digitalizzazione e sostenibilità ambientale.
E internamente quali azioni avete intrapreso per essere più sostenibili?
IBM ha emanato la sua prima politica aziendale sulla responsabilità ambientale nel 1971. Attualmente stiamo perseguendo 21 obiettivi di sostenibilità, tra cui: raggiungere il 75% dell’elettricità generata da fonti rinnovabili entro il 2025, ridurre le emissioni di gas serra (GHG) del 65% entro il 2025 rispetto al 2010, raggiungere zero emissioni nette di gas serra entro il 2030. Inoltre, come IBM Italia, abbiamo avviato iniziative di gestione e manutenzione delle nostre sedi che ci porteranno di risparmiare quasi 1700 MWh nel 2023, evitando 600 tonnellate di CO2. Si consideri che per l’assorbimento di una tale quantità di anidride carbonica occorrerebbero circa 4 mila alberi adulti. Prima di accompagnare le aziende verso un percorso DigiGreen, quindi, applichiamo questi principi su noi stessi.