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Diversità, inclusione e rappresentanza: la formula dell’Agenzia Spaziale Europea

Scritto da Redazione di LinC | 09/06/23 16.17

Ersilia Vaudo, Chief Diversity Officer in ESA, ci racconta del nuovo percorso intrapreso dall’organizzazione sui temi relativi a diversità, inclusione e rappresentanza.

Laureata in Astrofisica all’Università La Sapienza di Roma, nel 2020 ha ottenuto un executive certificate dalla John F. Kennedy School of Government, presso l’Harvard Kennedy School. Dal 1991 lavora all’Agenzia Spaziale Europea. Queste sono solo alcune delle tappe di vita, spesa tra la Francia e gli Stati Uniti, di questa straordinaria professionista impegnata in una vera e propria rigenerazione, che ha raccontato così questo ambizioso progetto. 

«Qualche anno fa, ESA ha sentito l’esigenza di aumentare la diversità del proprio pool di talenti, concentrandosi su aspetti come l’origine geografica, il genere, l’età, l’identità e la disabilità, assicurando allo stesso un ambiente di lavoro che valorizzasse l’inclusione. Gran parte del mio lavoro in qualità di Chief Diversity Officer è incentrato sul garantire che le materie STEM e le carriere spaziali diventino attraenti per un bacino molto più diversificato di attori, rispetto a quanto lo sia ora. Al di là della diversità geografica, che è sempre stata una risorsa importante e una priorità fondamentale per l’ESA, l’Agenzia si è impegnata a perseguire una serie di azioni concrete e di obiettivi misurabili per migliorare la diversità e l’inclusione entro il 2025, in linea con gli obiettivi strategici delineati dal Direttore Generale.

L’equilibrio di genere è uno dei pilastri principali delle nostre azioni e attività e l’Agenzia ha intrapreso iniziative per promuovere una rappresentanza equilibrata di genere, in particolare nei settori ingegneristici e scientifici, e a livello dirigenziale. Sono state adottate misure proattive e obiettivi misurabili per aumentare il reclutamento e la rappresentanza delle donne e sono stati compiuti importanti progressi grazie a questi sforzi. Negli ultimi anni, la proporzione di assunzioni di personale femminile ha sistematicamente superato la quota di candidature femminili, portando a un costante aumento della percentuale di donne nell’organico, che rappresentano circa il 30% del personale in servizio alla fine dell’anno 2022. Vale la pena notare che la percentuale di donne nell’industria spaziale europea è del 20% circa. Per stabilire un approccio più organizzato alla promozione dell’uguaglianza di genere all’interno dell’organizzazione, ESA ha quindi scelto di sottoporsi al processo di valutazione e certificazione EDGE (Economic Dividends for Gender Equality). Di conseguenza, si è impegnata a sviluppare e attuare un piano d’azione dettagliato per rafforzare ulteriormente la sua dedizione alla creazione di un ambiente di lavoro diversificato e paritario. La certificazione rappresenta una pietra miliare significativa per il lavoro di ESA Diversity & Inclusion, per coltivare un posto di lavoro equilibrato all’interno dei propri ranghi.

Con un’età media della forza lavoro di 49,2 anni, un altro obiettivo è quello di aumentare la rappresentanza delle giovani generazioni in ESA, il che richiede di diventare un datore di lavoro più attraente per i nuovi talenti. A questo proposito, nel 2022, l’ESA ha apportato miglioramenti alle condizioni di lavoro dei giovani laureati in tirocinio e dei borsisti di ricerca, allineando alcuni dei loro diritti – dalle ferie ai diritti di congedo – a quelli dei membri del personale a tempo pieno, per garantire che questi programmi si confermino attraenti anche per le giovani generazioni. Inoltre, ha reclutato attivamente talenti abbracciando una narrativa che fa appello ai loro interessi e alle loro passioni. Questa narrazione va oltre gli affari e la corsa allo spazio, concentrandosi sulla collaborazione e sull’affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, la povertà e le questioni energetiche. L’esplorazione spaziale è qualcosa che rende visibili i valori europei che ci guidano e che rappresentiamo. È vero che gli astronauti, con la loro spinta ispiratrice e il loro impatto straordinario, sono dei grandi modelli per tutti i giovani per proiettarsi nel futuro, al di là degli stereotipi e dei pregiudizi sociali, come esploratori di domani.

Uno degli obiettivi dell’ESA è quello di essere una fonte di ispirazione per tutti i cittadini europei, bambine e bambini inclusi, attivandosi anche contro tutti quegli stereotipi che ancora pesano nell’influenzare le scelte future. Per questo motivo, per esempio, l’Agenzia e l’azienda Mattel hanno collaborato per creare due bambole uniche nel loro genere, con le sembianze dell’astronauta ESA Samantha Cristoforetti, per incoraggiare le ragazze a perseguire i loro desideri, e soprattutto a sognare in grande. In particolare, l’ESA ha ricevuto una risposta schiacciante al bando per astronauti del 2021 e le donne hanno rappresentato il 24% di tutte le numerose candidature ricevute, 23.000 in totale: un aumento significativo rispetto alle selezioni precedenti, quando questa cifra non superava il 16%. La selezione finale degli astronauti è culminata in una percentuale più alta di reclute donne rispetto al numero di candidati, visto che la classe di astronauti del 2021 comprende 7 donne su 17 candidati selezionati. Questo aumento della rappresentanza femminile rappresenta un enorme passo avanti per colmare il divario di genere nell’esplorazione dello spazio.

Creare opportunità per persone con disabilità rappresenta un ulteriore settore di intervento. Dal 2019 l’ESA sta assumendo stagisti e giovani laureati con disabilità in diversi stabilimenti. Dal 2021, l’Agenzia è impegnata in una partnership con Fundación ONCE per facilitare l’accesso a posizioni di livello iniziale per le persone con disabilità, in particolare presso l’ESAC (European Space Astronomy Center). Nel 2022 sono state intraprese ulteriori iniziative, come l’adozione di tecnologie digitali assistive e il miglioramento dell’accessibilità degli edifici dell’ESA. Siamo stati la prima agenzia spaziale a lanciare un progetto di fattibilità per un parastronauta, con la selezione nel 2022 di un candidato astronauta con una disabilità fisica.

L’inclusione è un aspetto centrale delle azioni dell’ESA. Come ho sentito una volta dire da un esperto “la diversità è essere invitati ad una festa; l’inclusione è essere invitati a ballare”. L’Agenzia è consapevole dell’importanza di garantire ulteriori azioni per assicurare una cultura e un ambiente di lavoro in cui ognuno sia a proprio agio nell’esprimere la propria identità, sentendosi ascoltato. Dal 2017, ESA è membro del gruppo di lavoro dell’EIROForum (l’organizzazione che comprende otto istituzioni europee intergovernamentali attive nell’ambito della ricerca scientifica) sulla diversità e l’inclusione. Ciò ha permesso all’Agenzia di effettuare un benchmark su statistiche, politiche e pratiche rispetto alle altre organizzazioni di ricerca europee. Inoltre, le organizzazioni coordinano iniziative congiunte in materia di D&I, in particolare in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, l’11 febbraio, che costituisce un’importante opportunità per promuovere lo studio delle materie STEM tra le giovani donne».

Le parole di Ersilia Vaudo rappresentano non solo un monito per tutte le istituzioni e le agenzie europee, ma anche un faro di luce in un periodo ancora troppo poco luminoso.

 

*I crediti dell’immagine che accompagna l’articolo sono di proprietà dell’Agenzia Spaziale Europea