L’occupazione italiana continuerà a crescere anche nel terzo trimestre dell’anno. È questo lo scenario che emerge guardando ai dati raccolti per i mesi di luglio, agosto e settembre 2023 nel sondaggio ManpowerGroup sulle prospettive occupazionali – MEOS (ManpowerGroup Employment Outlook Survey). La ricerca – condotta in 41 paesi e con il contributo di circa 39.000 datori di lavoro – indaga le intenzioni di assunzione delle aziende e delle organizzazioni a livello globale, indicando i settori professionali che registreranno una crescita maggiore rispetto agli altri, le competenze più richieste per i differenti ambiti e i trend che saranno in grado di influenzare il mercato del lavoro nei periodi a venire.
Concentrandosi sul solo panorama nazionale, le stime relative alle prospettive di assunzione dei datori di lavoro italiani riportano una previsione netta di occupazione – il cosiddetto NEO, Net Employment Outlook, calcolato sottraendo il numero di titolari di attività che prevedono riduzioni nell’organico da quelli che, invece, intendono assumere – del +11%, al netto degli aggiustamenti stagionali. Una percentuale che sembrerebbe, quindi, in linea con i dati raccolti dall’Istat in merito al numero degli occupati effettivi nei mesi precedenti: nei primi tre mesi dell’anno, infatti, gli occupati sono cresciuti di oltre mezzo milione, con risultati migliori per i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato (+92mila, +0,6%) e gli autonomi (+27mila, +0,5%). I trimestri consecutivi che hanno fatto registrare un aumento tendenziale dell’occupazione salgono pertanto a otto, in attesa delle cifre esatte per i segmenti a venire, a partire da aprile.
Analizzando i contenuti del MEOS emerge che i settori professionali maggiormente interessati da queste previsioni positive sono energia e servizi di pubblica utilità (+28%), sanità e scienze della vita (+23%), finanza e immobiliare (+19%). Ai talenti che verranno assunti in tali imprese verranno richieste competenze specifiche come la capacità di collaborare in team, resilienza e adattabilità, accountability e disciplina, pensiero critico e analisi, leadership, ragionamento e problem solving, creatività e originalità, e apprendimento attivo. Nonostante le prospettive positive, i datori di lavoro continuano, però, a lamentare una certa difficoltà nell’attrarre personale: i dati relativi al cosiddetto talent shortage sono i più alti degli ultimi anni – 75%; una percentuale che sale di due punti se si prende in considerazione il mercato globale.
Chiamata a commentare il report per l’Italia, Anna Gionfriddo, Amministratrice Delegata ManpowerGroup Italia, sottolinea: «Dalla nostra ricerca emerge una buona dinamicità dell’economia italiana, che continua a mostrare previsioni occupazionali migliori anche di quanto rilevava prima della pandemia. Tuttavia, il dato attuale del +11% è inferiore al trimestre precedente e a un anno fa, e potrebbe sottendere un momento di cautela da parte dei datori di lavoro italiani rispetto alla situazione economica dei prossimi mesi. Al contempo l’Information Technology, uno dei settori strategici per la digitalizzazione dell’economia italiana, come ribadito anche dagli obiettivi del PNRR, continua a ricercare nuove persone pur evidenziando una difficoltà nel trovare talenti con le competenze necessarie, segnalata da quasi tre aziende su quattro. È dunque necessario un vasto programma di upskilling e reskilling sul digitale sia per chi oggi deve entrare o rientrare nel mercato del lavoro, sia per chi ne fa parte ma rischia di rimanere indietro rispetto alle continue evoluzioni delle competenze richieste».
La ricerca MEOS per il terzo trimestre 2023 ha introdotto per la prima volta diverse domande relative all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale per attrarre e trattenere i talenti in azienda, all’impatto dei green jobs e alla spendibilità delle soft skills acquisite attraverso l’esperienza del gaming. In Italia, i datori di lavoro intervistati che già adoperano strumenti di recruiting basati sull’IA sono circa il 28%, mentre un ulteriore 37% si dice interessato ad adottarli nei prossimi tre anni. La domanda di profili professionali qualificati in materia di sostenibilità non incontra ancora l’offerta: il 42% delle aziende dichiara infatti difficile reperire questi talenti, ipotizzando quindi percorsi formativi ad hoc per il personale già in organico. Un’organizzazione su quattro dichiara infine di considerare in maniera positiva le competenze che i propri dipendenti sono in grado di sviluppare attraverso videogame ed e-sports.
A livello internazionale, le previsioni relative al NEO si attestano a +28% – cinque punti in più rispetto al trimestre precedente. I settori professionali con la più alta prospettiva occupazionale sono rappresentati da: IT (+39%), Energy & Utilities (+34%) e Financial & Real Estate (+31%). Guardando alla distribuzione geografica dei dati, le aree che hanno fatto registrare le maggiori intenzioni di assunzione sono Nord America (+35%), Asia-Pacifico (+31%), America centrali e meridionali (+29%) e paesi EMEA (+20%).