Desideri, aspirazioni, bisogni, paure, confronto generazionale, valori, richieste. Sono questi i temi che il nuovo numero di LINC racchiude e affronta, con l’obiettivo di riportare al centro dell’attenzione l’uomo, l’essere umano, tutti i professionisti e le professioniste che ogni giorno navigano il mondo del lavoro. Dopo anni passati a interrogarsi su come siano mutati i ruoli che ricopriamo e gli ambienti che popoliamo, è arrivato il momento di puntare i riflettori su noi stessi e sulle nostre aspettative, adottando una prospettiva human centric – non a caso, il titolo del magazine.
Sapersi reinventare, superare ostacoli, proiettarsi in scenari mai visitati prima, collaborare gli uni con gli altri, adottare un punto di vista differente: human centric significa dunque tutto questo e le illustrazioni di Bianca Bagnarelli realizzate per il numero hanno tradotto in immagini questo viaggio. I protagonisti delle tavole sembrano essere immersi in un’atmosfera rarefatta, sospesa: è il periodo storico che stiamo vivendo, fatto di riflessioni e riscoperte in attesa di un nuovo inizio, dopo le circostanze complesse che ci hanno attraversati. La ragazza in copertina, che si eleva al di sopra dei palazzi e degli uffici che la circondano, rappresenta tutti noi lavoratori di oggi: vogliamo ripensare le coordinate della nostra esistenza, partendo dagli spazi che quotidianamente abitiamo, farci parte attiva dei cambiamenti che avvengono, e allargare i nostri orizzonti (arrivando fino alle nuvole!) per disegnare un futuro, e un lavoro, a nostra immagine, come scrive Serena Scarpello, Direttrice responsabile della rivista nella prefazione che inaugura il numero.
Una nuova Human Age sembra quindi dover guidare imprese e aziende nelle loro decisioni, come sostiene Anna Gionfriddo, AD di ManpowerGroup Italia, in uno degli editoriali di apertura, citando l’omonimo report presentato dal gruppo lo scorso gennaio a Davos e presente in tutto il numero: ogni contributo del magazine è, infatti, associato a uno dei quattro trend (Competitive drivers, Individual choice, Shifting demographics, Tech adoption) che la ricerca indaga e che plasmeranno il prossimo futuro del lavoro. Conoscere queste forze, comprenderle e adattarle alle nostre esigenze è dunque l’obiettivo, rendendo la nostra professione e i nostri luoghi di lavoro un manifesto delle nostre intenzioni, come si augura Giuseppe De Bellis, direttore di Sky TG24.
Abbiamo poi dato spazio alle giovani generazioni – i lavoratori del futuro, come vengono molto spesso definiti: abbiamo chiesto loro di raccontarci come si immaginano il luogo in cui lavoreranno e le caratteristiche che la loro professione dovrà avere. Ciò che è emerso è una profonda ricerca di significato, il lavoro come realizzazione dei propri interessi. Una sorta di vocazione, come l’ha definita Alessandro D’Avenia, scrittore, sceneggiatore e docente di lettere. Attenzione al benessere psicologico, cultura inclusiva e sostenibilità sono poi gli elementi che non devono mancare, oggi come domani, e che ritroviamo nei contributi di Mario Alessandra, fondatore e amministratore delegato di Mindwork, Claudia Vaccarone, consulente ed esperta DE&I per il settore media, e Lisa Casali, scienziata ambientale e manager di Pool ambiente.
Rimettersi al centro dell’attenzione comporta anche confrontarsi con gli aspetti del mondo del lavoro che vorremmo migliorare, come indicato dai Millennial che abbiamo intervistato. Trovare un equilibrio tra vita professionale e vita privata, e tra i ruoli che si ricoprono – manager e mamma, come nel caso di Federica Santini, presidente di Trenord – continua a essere una meta fondamentale. Nuovi modelli organizzativi potrebbero però aiutarci in questo senso, come testimoniano le esperienze di Ferrero ed Everywhere, società che offre servizi ad hoc per il benessere dei lavoratori, fondata da Mariarita Costanza. Il rapporto con le innovazioni tecnologiche – intelligenza artificiale, metaverso, robotica – assumerà una dimensione sempre più rilevante negli anni a venire: per Paola Pisano, già Ministro dell’innovazione e professoressa universitaria, e Tomas Chamorro-Premuzic, Chief talent scientist per ManpowerGroup, diventarne esperti e saper valorizzare al meglio le competenze umane sono le strategie vincenti per guidare tale trasformazione.
*Nell’immagine in evidenza e nella cover a seguire, due delle illustrazioni realizzate da Bianca Bagnarelli per LINC 23
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