Per alcuni le vacanze estive sono già cominciate, per altri invece le settimane di pausa stanno per arrivare: proprio per questo, in vista di questi momenti di riposo, la redazione di LINC ha deciso di selezionare diversi titoli da consigliare ai propri lettori. Sono sei in tutto – tra libri, manuali e serie tv – e condividono un denominatore comune: al centro della loro trattazione trova infatti spazio il racconto della trasformazione del mondo del lavoro, nelle sue più varie declinazioni. Ci sono i professionisti e le professioniste di oggi (ma anche di ieri, in alcuni casi), con le loro aspettative e i loro bisogni, le richieste che avanzano nei confronti dei rispettivi luoghi di lavoro, ma soprattutto la ricerca di una rinnovata centralità individuale, nell’ottica di quella human age a lungo descritta. Dall’esperimento di “scissione” tra vita professionale e vita privata portato avanti da un’azienda americana alle implicazioni etiche implicite nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, fino ad arrivare alla riscoperta di un classico della letteratura italiana, sorprendentemente attuale.
Ideata da Quinta Brunson, questa serie tv – distribuita in Italia su Disney+, a partire dallo scorso giugno – segue le vicende di un gruppo di insegnanti impiegati in una scuola pubblica di Philadelphia. Utilizzando l’espediente del finto documentario – la serie viene appunto definita un mockumentary – gli episodi raccontano le difficoltà quotidiane che il corpo docenti affronta, nel tentativo di garantire un’istruzione di qualità ai propri alunni: i professori sono, infatti, pochi e sottopagati e si scontrano quotidianamente con la preside dell’istituto, interessata al solo profitto personale. Il tono comico della narrazione consente al prodotto di descrivere temi rilevanti e cruciali – la realtà lavorativa nel panorama educativo, la ricorrente mancanza di fondi, la poca meritocrazia nei processi di selezione – con il giusto distacco, coinvolgendo lo spettatore.
Disponibile in Italia su AppleTV+ con il titolo di Scissione, questa serie racconta l’operazione di separazione che un’impresa, la Lumon Industries, utilizza su alcuni dei propri dipendenti, dividendo i ricordi della vita professionale dalle memorie private. Il delicato equilibrio, realizzato chirurgicamente, tra dimensione lavorativa e personale viene a mancare nel momento in cui uno dei collaboratori dell’azienda, Mark, si confronta con un avvenimento imprevisto. Parte del successo della prima stagione – il prodotto è stato riconfermato per una seconda stagione e le riprese sono iniziate lo scorso autunno – è sicuramente dovuto all’idea di fondo della trama, quella possibilità di scindere un aspetto dell’esistenza umana dall’altro. Il dibattito creatosi, soprattutto subito dopo la pandemia, sui ritmi di lavoro, sulla ricerca di flessibilità e sulle conseguenze del rientro in ufficio sembra trovare qui una perfetta traduzione.
Yasmin, Harper, Robert, Gus e Eric sono cinque giovani laureati che competono per ottenere una posizione all’interno della prestigiosa banca d’investimenti londinesi Pierpoint&Co. Ai cinque viene infatti subito annunciato che non potranno essere assunti tutti e che hanno solo sei mesi di tempo per convincere i rispettivi senior delle loro capacità. Il confronto tra i protagonisti – ognuno rappresentativo di un determinato background sociale e culturale – cresce episodio dopo episodio, mantenendo alto il ritmo del racconto. Scritta da Mickey Down e Konrad Kay, ex banchieri, la serie tv descrive in dettaglio i meccanismi tipici del mondo dell’alta finanza, un ambiente in grado di permeare completamente le vite di chi ci lavora. La prima stagione è andata in onda nel 2020 su HBO e la BBC, mentre in Italia la si può trovare sulla piattaforma di streaming NowTV.
Quali sono le caratteristiche e gli elementi in grado di garantire il successo di alcuni team? In che modo determinate organizzazioni sono riuscite a primeggiare nei rispettivi ambiti di competenza, affrontando circostanze impreviste e superandole con efficacia? L’obiettivo del volume in questione è rispondere a questi e altri simili interrogativi, individuando tre fattori fondamentali nello sviluppo di gruppi coesi e collaborativi, capaci di agire all’unisono. Consigli pratici, considerazioni scientifiche e testimonianze di manager e leader dal profilo internazionale si mescolano nella narrazione di Daniel Coyle, interessato a offrire ai propri lettori un insieme di strategie utili a migliorarne le performance professionali. Edito nel 2018, il volume ha rapidamente scalato le classifiche statunitensi, aggiudicandosi il titolo di Best Seller del New York Times.
L’Intelligenza Artificiale e le sue possibili applicazioni a livello professionale hanno dominato le discussioni degli ultimi mesi, suscitando le più varie reazioni e sollevando importanti dilemmi morali. In questo volume, il filosofo della tecnologia Mark Coeckelbergh affronta puntualmente la questione, sistematizzando le principali teorie sull’IA, passando poi ad analizzarne le implicazioni etiche: la differenza tra uomini e macchine, i problemi legati alla privacy, la responsabilità finale nel processo di delega. Prendendo in considerazione i dati attualmente a disposizione, traccia infine una prospettiva sul futuro del lavoro in un’economia basata sull’utilizzo massiccio dell’IA. Rifuggendo toni allarmistici e posizioni estremistiche, il testo, pubblicato dalla casa editrice del Massachusetts Institute of Technology, si concentra sui reali interrogativi posti dalla tecnologia.
Con questo romanzo, edito nel 1978, Primo Levi vinse l’anno successivo il Premio Strega. Protagonista delle vicende narrate è Libertino Faussone, operaio specializzato nel montaggio di ponti, tralicci e gru. Quest’ultimo racconta al narratore (facilmente identificabile con l’autore) le diverse esperienze che ha vissuto nelle molteplici trasferte di lavoro in giro per il mondo. Sebbene provato dai viaggi e dalla durezza della professione, Libertino non è disposto a rinunciare alla propria vita lavorativa, e nutre una fiducia incrollabile nelle proprie capacità e in quelle degli strumenti che lo accompagnano. Un classico della letteratura industriale italiana degli anni Settanta da scoprire nuovamente oggi, per riflettere sul significato del termine “lavoro” e sul ruolo degli individui che lo svolgono.
La redazione di LINC non poteva non includere in questa lista il successo cinematografico del momento, Barbie: la pellicola scritta e diretta da Greta Gerwig – il primo adattamento per il grande schermo della famosa bambola giocattolo – offre infatti uno spaccato della società contemporanea, delle sue idiosincrasie e dei suoi modelli di riferimento, nella vita lavorativa come in quella privata, attraverso il confronto tra Barbieland, l’universo idealizzato dove vive la bambola, e la California di oggi.