«Se dovessi fornire una definizione completa di outsourcing, contrazione di outside resourcing, sarebbe la seguente: un progetto attraverso il quale un’impresa appaltante assegna a un partner esterno o appaltatore lo svolgimento di una o più attività che devono essere espletate dall’appaltatore con mezzi, sistemi e personale propri. L’appaltatore assume il rischio di impresa relativamente alla qualità del servizio e alla sua profittabilità. Tutto ciò che esula da tale specifica viene considerato appalto non genuino». Risponde così Antonio Ascari, direttore di Manpower TBO di ManpowerGroup Italia, alla richiesta di spiegare in termini pratici cosa sia l’outsourcing del personale. TBO (Task Based Outsourcing) è infatti la business line del brand Manpower specializzata nell’individuare, gestire e sviluppare soluzioni innovative, efficaci e efficienti per attività lavorative che possono essere esternalizzate. Imprese e aziende che hanno bisogno di risorse per svolgere determinati compiti all’interno del proprio business si possono quindi rivolgere a questa società, che risponde mettendo a disposizione le figure professionali più adatte. «Il primo aspetto da chiarire quando si affronta una pratica di esternalizzazione del personale è la possibilità, legale, di poter appaltare tale attività» precisa Ascari, in ManpowerGroup Italia dallo scorso settembre.
Qual è stato il percorso professionale che l’ha portata a ricoprire il ruolo di Direttore di Manpower TBO?
La mia storia professionale comincia in Danimarca: ho infatti iniziato in un’azienda che distribuiva nei paesi nordici calzature prodotte in Italia, Spagna e Portogallo. Decido poi di tornare in Italia, lavorando per DHL. Da responsabile di filiale approdo nella sede centrale di Milano, facendo esperienza in diverse direzioni: da quella operativa a quella commerciale, arrivando poi alla divisione logistica, attorno ai primi anni Duemila – momento di massima esplosione del settore. Dopo 10 anni in DHL passo a un gruppo multinazionale francese, Norbert Dentressangle (oggi GXO), ricoprendo il ruolo di direttore commerciale e ricerca e sviluppo per l’Italia e la Svizzera. Vengo poi chiamato in Maersk come direttore del centro mediterraneo. Esperienza importante che mi ha permesso di accrescere le mie competenze sulla supply chain. Nel 2021 ho deciso di entrare nel settore delle workforce solutions, e da settembre 2023 sono quindi il direttore di Manpower TBO, la società che si occupa di outsourcing per ManpowerGroup Italia.
Cosa caratterizza l’attività di outsourcing di Manpower TBO?
La forza di Manpower TBO è la capacità di trovare talenti e di inserirli dove c’è più bisogno, attraverso il quadro normativo dell’appalto –l’appalto genuino, come sottolineavo in precedenza. Una necessità molto sentita, soprattutto considerate le circostanze attuali di mercato, con il cosiddetto talent shortage – la carenza di personale che le aziende oggi lamentano.
In quali settori operate, e come si configura l’outsourcing del personale?
Mi lasci dire che il bello di questo mestiere è l’ampio spettro di ambiti e settori in cui operare, le faccio un esempio: in una giornata tipo, la mattina incontri un cliente del settore metalmeccanico, nel primo pomeriggio rispondi ad un tender per un’azienda di cosmetica, e nel tardo pomeriggio incontri un cliente del settore fashion. Come ci si può annoiare…? Operiamo nei settori industrial, services ed eventi. Con il termine industrial intendo tutte le attività di logistica: produzione, gestione del prodotto finito, personalizzazione. Le aziende che ricercano personale per queste funzioni si rivolgono a TBO. Lo stesso per quanto riguarda il settore services, ovvero accoglienza, processi amministrativi, back office, call center, marketing e promozione. La terza e ultima categoria è rappresentata dagli eventi: le risorse in outsourcing in questo caso si occupano prevalentemente di produzione e gestione di eventi (aziendali, sportivi e di promozione), accredito e segreteria organizzativa, hospitality.
Che rilevanza assume questa pratica nell’attuale scenario macroeconomico?
Essere in grado di reperire forza lavoro competente e qualificata è davvero indispensabile, soprattutto in un Paese come il nostro, con un tessuto produttivo formato prevalentemente da piccole e medie imprese. Essere soggetti attrattivi, però, non è più così scontato, considerati i profondi cambiamenti che il mondo del lavoro ha subito negli ultimi anni. Le richieste individuali sono mutate: la flessibilità, la possibilità di riconoscersi nei valori promossi dall’azienda e l’attenzione alla sostenibilità sono circostanze primarie per i lavoratori di oggi. Un gruppo multinazionale come ManpowerGroup – e TBO di conseguenza – sa di poter garantire tutto questo, a differenza di realtà più piccole, ancora legate al passato. Noi quindi attraiamo e fidelizziamo le persone, le formiamo perché possano lavorare per i nostri partner, con la prospettiva di accrescerne la competitività sul mercato.
C’è un nuovo qui e ora
Nel film Don’t Worry Darling – uscito qualche mese fa nelle sale italiane, e che ha fatto molto parlare di sé – viene raccontata quella che all’apparenza sembra essere una storia felice e perfetta:...