La forza delle idee e delle persone: un viaggio con la Società Cooperativa Bilanciai

Fondata nel 1949, Cooperativa Bilanciai è diventata un punto di riferimento internazionale nel settore della pesatura e un modello di sostenibilità. Con un forte impegno verso i valori cooperativi e le persone sempre al centro, l'azienda continua a promuovere i valori dell’inclusività e della parità di genere. In questa intervista Enrico Messori, Presidente e direttore generale della Cooperativa, ci guida alla scoperta di questa eccellenza italiana e ci racconta come questi principi guidano le scelte strategiche e organizzative della cooperativa.

Maestri Aufiero

 

Enrico Messori 

Enrico Messori ricopre attualmente i ruoli di Presidente, Direttore Generale e Amministratore Unico di Bilanciai International. Laureato in fisica, Messori ha intrapreso il suo percorso in azienda per il forte interesse negli aspetti tecnici del lavoro, ma ha poi scoperto una naturale propensione per l’ambito commerciale e amministrativo. Dopo anni di esperienza in diversi ruoli, oggi guida con entusiasmo la cooperativa con una visione chiara e un forte impegno verso i valori cooperativi.

 

D: La vostra realtà si fonda sui valori cooperativi: quali sono le caratteristiche della vostra cooperativa e come questi principi influenzano le scelte strategiche e organizzative nell’ambito delle risorse umane? Quali sono i vantaggi di questo modello per le persone che lavorano in Società Cooperativa Bilanciai?

R: Nel funzionamento quotidiano, le decisioni seguono una struttura gerarchica tradizionale, simile a una piramide: i vari livelli organizzativi gestiscono le attività con efficienza e chiarezza di ruoli.

Ma quando si tratta di decisioni cruciali, la piramide si apre e si trasforma in una clessidra. Questo significa che tutti i soci vengono coinvolti attivamente nel processo decisionale, garantendo trasparenza e partecipazione. Questa dinamica permette di coniugare efficienza e democrazia, rendendo Cooperativa Bilanciai un esempio di governance partecipativa.

Una cooperativa di produzione come la nostra ha un modello organizzativo molto simile a quello di un'azienda tradizionale: ci sono i responsabili e una struttura, ma differenze nei processi decisionali. Il nostro Consiglio di amministrazione viene eletto dai soci, che rappresentano la proprietà stessa dell'azienda (su 250 dipendenti, 176 sono soci, a cui si aggiungono i soci sovventori e finanziatori), che vengono quindi chiamati -per le decisioni cruciali- a discuterle in assemblea, in un ambiente di lavoro inclusivo e partecipativo. Questo modello offre alle socie e ai soci la possibilità di proporre idee e di sentirsi parte integrante dell'azienda, riducendo la pressione tipica delle aziende private e favorendo un clima di collaborazione e rispetto reciproco.

Inoltre, offriamo opportunità di crescita e ascoltiamo sempre chi desidera proporre nuove idee, perché riconosciamo il valore inestimabile delle persone.

Per questo motivo, quando ci sono state flessioni o crisi, la cooperativa ha preferito non ricorrere alla cassa integrazione, contando sulla forza della collettività per superare il momento difficile.

Un altro elemento della nostra forza è l’intergenerazionalità, un principio che spinge ogni socio a lasciare la cooperativa migliore di come l’ha trovata. È per questo che quando assumiamo pensiamo veramente al tempo indeterminato. E per noi ampliare il numero di soci è un valore: la forza di una cooperativa è condividere sforzi con una base il più possibile ampia e risultati di cui tutte le socie e i soci possono beneficiare.

D: Società Cooperativa Bilanciai ha ottenuto la certificazione sulla parità di genere e ha redatto il bilancio di sostenibilità. Quali azioni concrete avete intrapreso per raggiungere questi traguardi?

R: Abbiamo redatto il nostro terzo bilancio di sostenibilità, nonostante non sia ancora obbligatorio, e siamo stati pionieri nell’ottenere la certificazione per la parità di genere.

Tra le nostre iniziative, abbiamo collaborato con l'Associazione Modena e Giustizia lanciando in azienda un questionario sulle molestie sul lavoro e avviato un percorso formativo con la cooperativa "Lune nuove" che ha al suo interno eccellenze nel campo dell’assistenza a vittime di violenza di genere. Siamo anche sostenitori della Fondazione Emiliano Romagnola per le vittime di reati, sostenendo progetti e spettacoli teatrali. Abbiamo creato un comitato per l’inclusività e formato degli ambassadors all'interno dei reparti, per offrire supporto e ascolto ai colleghi.

Inoltre, abbiamo investito 450.000 euro per adeguare i salari, perseguendo l’obiettivo di una retribuzione equa all’interno della cooperativa.

D: Avete lanciato un manifesto sull’inclusività articolato in cinque punti. Ce ne parla?

R: Il nostro manifesto, intitolato 'La diversità è un fatto, l’inclusione è un atto, sintetizza i nostri valori in cinque principi:

  1. Rispetto e inclusività: accogliere ogni diversità e promuovere il rispetto reciproco.
  2. Equità e parità salariale: assicurare pari opportunità economiche e trasparenza.
  3. Consapevolezza e formazione: sensibilizzare sui bias di genere e promuovere percorsi educativi.
  4. Valore delle parole: adottare un linguaggio inclusivo e rispettoso.
  5. Intergenerazionalità: favorire lo scambio di esperienze tra generazioni per preservare il sapere.

Promuoviamo una cultura aziendale che celebra la diversità e garantisce una remunerazione equa. Offriamo programmi di formazione per sensibilizzare sui bias di genere e utilizziamo un linguaggio appropriato per riflettere i nostri valori. Incentiviamo l'interazione tra generazioni per valorizzare le esperienze di ciascuno e migliorare continuamente la nostra cooperativa.

D: Mi soffermo sul punto del manifesto sul linguaggio inclusivo: quali azioni state mettendo in atto?

R: Stiamo pianificando un corso sul linguaggio inclusivo, va cambiato il modo di comunicare di intere generazioni. Questo percorso formativo, offerto durante l'orario di lavoro, mira a eliminare le discriminazioni e a migliorare la qualità delle interazioni sia all'interno che all'esterno della cooperativa. È un investimento per diventare persone migliori e più consapevoli, promuovendo un ambiente di lavoro rispettoso e inclusivo. Una formazione che è un “regalo”, perché aiuta le persone sia nel luogo di lavoro sia all’esterno, nella propria vita personale.

D: Quali sono le sfide più grandi che avete relativamente alle persone?

R: Il mondo cambia rapidamente e le nuove generazioni hanno idee e aspettative diverse. È essenziale ascoltarle, comprendere le loro esigenze. Stiamo avviando un programma di formazione per le seconde linee, per prepararli a ruoli di responsabilità. Questo programma permette loro di comprendere cosa significa gestire un budget e prendere decisioni operative. È un processo di crescita che aiuta a identificare le persone per i futuri ruoli di leadership.

D: Anche voi sentite il fenomeno del talent shortage? Quali strategie adottate per attrarre nuovi talenti?

R: Anche noi affrontiamo il problema della carenza di talenti, soprattutto nel settore tecnico, ricordiamoci che siamo nella Motor Valley e che le ingegnere e gli ingegneri sono molto ricercati. Crediamo tuttavia che un processo di recruiting ben organizzato e una comunicazione efficace siano essenziali per attrarre nuovi talenti, attraverso la comprensione delle caratteristiche delle persone, per poter valorizzare le loro abilità. Un po’ come quando sono entrato nella cooperativa: da fisico ero convinto che la mia strada fosse quella scientifica, ma poi qualcuno ha visto in me anche potenziali diversi e ho scoperto caratteristiche che non sapevo di avere.

Investiamo molto nella comunicazione human-to-human per raccontare chi siamo e cosa possiamo offrire. Vogliamo far capire che Bilanciai è un ambiente di lavoro stimolante e inclusivo, dove le persone possono crescere e contribuire al successo dell'azienda. Inoltre, lavoriamo sulla valorizzazione del ruolo di socio, promuovendo l'impegno e la partecipazione attiva nella cooperativa. Dobbiamo integrare due principi altrettanto importanti: il concetto di “porte aperte”, perché chi desidera diventare socio non abbia timore di esporsi, ma anche quello della giusta motivazione, su cui puntare fin dalle prime fasi di ricerca e selezione delle persone.

Società Cooperativa Bilanciai

La storia di Società Cooperativa Bilanciai ha radici profonde. Fondata nel 1949 da un gruppo di operai esperti in sistemi di pesatura, si è trasformata in una cooperativa nel 1963. Oggi è un gruppo internazionale che coniuga tradizione e modernità, sviluppando tecnologie innovative e promuovendo la condivisione di esperienze e valori. Al cuore di tutto c'è l'obiettivo di creare un ambiente di lavoro che rispetti e valorizzi le persone.

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